I pesci morti sono 918 quintali Le carcasse finiscono a Napoli

Orbetello

In laguna, finora, sono state recuperati 918 quintali di carcasse di pesce. E questo l'ultimo dato relativo allo smaltimento del pesce morto durante la moria iniziata il 25 luglio e proseguita nei giorni successivi. Il pesce, sin da subito, è stato portato via dallo sgriatore di Ansedonia dove si era accumulato i primi giorni, e dalle sponde della laguna. Per il recupero sono state interessate oltre a Sei Toscana altre sette ditte che si sono occupate del re cup ero delle carcasse che si riversavano lungo via della Diga, a levante, a ponente e nelle zone vicino alla città e non solo. Sei Toscana ha incaricato la ditta Calussi di Grosseto di occuparsi dello smaltimento che è stato effettuato in provincia di Napoli. Per il momento la raccolta sembra aver subito un arresto e le sponde della laguna sembrano essere libere dalle carcasse del pesce morto. «La situazione – commenta il sindaco di Orbetello Andrea Casamenti - è ormai abbastanza tranquilla, è stabile». Oggi si concludono «gli interventi di somma urgenza di monitoraggio e raccolta carcasse e si passerà alla semplice fase ordinaria. Le acque sono tutte balneabili e il monitoraggio della qualità dell'aria ampiamente nel rispetto dei parametri». La fase critica, stando a quanto riporta il Comune, sembrerebbe essersi conclusa. Il costo dello smaltimento che non è ancora stato conteggiato sarà anticipato dal Comune di Orbetello in attesa che arrivino i soldi stanziati ad hoc dalla Regione Toscana. In riva alla laguna la morte del pesce ha creato apprensione per le ripercussioni che ha avuto sull'indotto non solo dell'attività di pesca ma anche per le attività legate al turismo. Adesso è attesa l'entrata in funzione del consorzio che dovrà gestire lo specchio acqueo. Secondo il Laboratorio Riformista di Orbetello, «l'amministrazione avrebbe dovuto ridurre o sospendere l'imposta di soggiorno o avere qualche altra iniziativa simile piuttosto che pensare alle querele ai cittadini. Sono stati 9 anni durante i quali l'amministrazione comunale non ha fatto nulla per la laguna affidando il ruolo di soggetto attuatore alla Regione Toscana e rifuggendo come sempre da ogni responsabilità politico amministrativa sulla laguna dicono i Riformisti - Si parla di un sito che è un bene comune, cioè di interesse della comunità locale che è stata sempre tenuta fuori dalle varie decisioni. Attualmente, dopo molto tempo sprecato a negare l'evidenza, si riesce a identificare chi deve intervenire in maniera prioritaria, cioè il Governo con il ministero dell'ambiente, perché senza i fondi ministeriali Regione e Comune non ne usciranno mai. Anche velocizzando l'iter del consorzio, e apprezzando il lavoro degli onorevoli Marco Simiani e Fabrizio Rossi, ci domandiamo a cosa possa servire questo consorzio con un finanziamento di 1 milione di euro, di cui più della metà servirà solo per le spese di gestione, personale, corrente, pompe etc e non si capisce quali procedure amministrative dovranno essere eseguite per i vari interventi che non possono sottostare a quelle della burocrazia pubblica. Praticamente, si vuole cambiare l'acqua della laguna con i secchielli da mare». 

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