Rifiuti nel bosco, spunta il manifesto

Chissà se è poi vero, che il colpevole torna sempre sul luogo del ‘delitto’. Se è vero, l’autore dello scarico abusivo di rifiuti nel bosco di Santa Maria a Conèo, pochi chilometri da Colle e un tiro di schioppo dalla Francigena e dalla magnifica abbazia dell’anno 1000, troverà una sorpresa dedicata esclusivamente a lui. «Gioisci e ridi nella tua inutile esistenza, demente e stupido porco – recita, infatti, un grande manifesto, incorniciato in legno e affisso a un palo –. Immagino ridevi pure nello scaricare i tuoi rifiuti addosso all’indifeso bosco. Ridi più forte nella tua ebete allegria. T’immagini le tristi facce dei fessi che toglieranno i tuoi escrementi da questo profanato posto? Secondo elementari calcoli, nel tuo furbesco, idiota atto hai consumato le stesse calorie che occorrevano per portare le tue porcherie al deposito comunale. Ma povero cretino, i tuoi tre neuroni non potevano certo saperlo. Ridi, ingenuo, stupido parassita di questo martoriato mondo. Continua, o imbecille, a ridere dei tuoi vecchi e futuri atti insani. Ridi felice, tu non lo sai, ma perfino la tua insana esistenza un giorno avrà un utile senso. Madre Natura ricorda e anche lei ridendo aspetta. Quando alla fine del tuo sozzo sentiero sarai pur tu soltanto concio, da te che in vita fosti tal dannosa bestia Ella partorirà frondosi alberi e poesie di colorati fiori. Perdona lo sfogo, amico imbrattatore del nostro colorato mondo. Lo so che non è colpa tua. Tuo padre non ti ha dato il buon esempio e vai a sapere che mestiere faceva tua madre. Ti prego ravvediti, è Natale, facci un regalo, usa il preservativo e non ci lasciare cuccioli». Anonimo il manifesto come anonimo l’autore dello scarico abusivo, che deve aver rifatto la cucina di casa disfacendosi del vecchio arredamento – lavello, mobilio vario, pannelli, mensole, griglie del frigorifero, cassetti etc. – buttandolo in una piazzola lungo la strada nel bosco che porta all’abbazia, facendo fatica, correndo qualche rischio e spendendo anche dei soldi, invece di portarlo all’isola ecologica o, meglio ancora, farselo venire a prendere comodamente e gratis a casa dall’apposito servizio di Sei Toscana. Uno scempio che fa il paio con quello di pochi mesi fa nella pineta di Scarna, al confine fra Colle e Monteriggioni, e che ben meritava lo sdegno dell’estensore del manifesto, da apprezzare anche per il linguaggio usato.

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