Ci sono la Toscana e la Val d'Aosta ai primi posti delle regioni virtuose perla sostenibilità. E per la nostra regione si accende il semaforo verde per temi e progetti tra i più importanti tra quelli presi in esame dal Rapporto annuale "ASviS L'Italia e gli obiettivi di sviluppo sostenibile". Nello studio viene analizzato cosa è successo nei territori italiani negli otto anni che sono trascorsi dalla firma dell'Agenda 30 e cosa dovrà invece accadere. Diciassette sono gli obiettivi da raggiungere tra questi la salute, l'ambiente, la povertà. Per l'Italia viene sottolineato che si tratta di avanzamenti contenuti «tra il 2010 e il 2022 per otto obiettivi, una stabilità per tre e addirittura un arretramento». Le "caselline" di colore verde che riguardano gli obiettivi raggiunti a pieno titolo dalla Toscana sono tra quelle più rilevanti: la salute e la sostenibilità. Per la salute in Toscana si riduce la quota di persone che fanno uso abituale di alcol (meno 7 punti percentuali) e la mortalità infantile (meno 1,2 ogni 1.000 nati dal 2010 al 2020). Il secondo obiettivo raggiunto è per il consumo e la produzione responsabili. Identificato come Goa112, la sostenibilità è rappresentata dall'aumento della raccolta differenziata dei rifiuti che presenta una crescita di 27,5 punti percentuali, mentre si riduce la produzione dei rifiuti: 72 kg in meno pro capite . A rende re la Toscana "sostenibile" ci sono inoltre progetti e virtuosi che in questi anni sono leggermente migliorati, mostrando una promettente ascesa. A crescere positivamente sono l'istruzione, la parità di genere, l'energia, il lavoro e la crescita economica oltre alle infrastrutture. Per quanto riguarda l'istruzione, il rapporto sottolinea come in Toscana aumenti nettamente la quota dei laureati che cresce dell' 8,5 per cento, mentre la formazione incrementa leggermente e sale di 3,3 punti percentuali. La sostenibilità ha tra i suoi temi di valore presi in esame anche nella parità di genere. In questo settore la Toscana mostra una crescita di presenza femminile nel consiglio regionale registrando un più 18,6 per cento tra il 2012 e il 2022, un dato legato però all'aumento del part time involontario femminile che sale di 5,9 punti percentuali. In lieve crescita, trai dati ritenuti positivi, anche l'efficienza energetica che si attesta a un più 9 per cento tra il 2012 e 2021, mentre l'uso di energia rinnovabile rimane stabile pari a 17,3% nel 2021. Per quanto riguarda il lavoro e la crescita economica emerge che si riducono le morti e gli infortuni gravi sul lavoro (meno 9,3 casi per 10.000 occupati tra il 2010 e i12021). E infine un lieve incremento anche per le infrastrutture e l'innovazione con un aumento delle famiglie collegate alla banda larga del 35, 3 per cento. Sostanziale stabilità, invece, per altri cinque "obiettivi": povertà, agricoltura e alimentazione, acqua pulita e servizi igienici, disuguaglianze, per le città e le comunità. Se da un lato si riduce il numero delle persone con abitazioni con problemi strutturali e di umidità (meno 10 punti percentuali) , dall'altro aumenta la povertà assoluta. Per l'agricoltura e l'alimentazione, invece, cresce l'agricoltura biologica che registra un incremento del 22 per cento tra il 2010 e il 2021, a cui però si aggiunge una riduzione delle persone con adeguata alimentazione, meno 6 per cento. Aumenta la quota di cittadini non comunitari con un permesso di soggiorno (più 14,9) tra il 2011 e il 2022. Un dato importante per la sostenibilità è la diminuzione dei giorni di superamento del valore di limite giornaliero del Pm10. Anche la Toscana seppur più sostenibile delle altre regioni ha ancora due obiettivi da raggiungere: si tratta della "vita sulla Terra" ovvero l'indice di copertura del suolo e la giustizia con la durata media dei procedimenti civili di 385 giorni nel 2022.11 dato è migliore rispetto a quello nazionale (meno 48 giorni), ma gli andamenti di lungo e di breve periodo non consentiranno il raggiungimento del target. Secondo il rapporto infine stanno crescendo le truffe e le frodi informatiche (da 1,5 a 5,2 casi per 1.000 abitanti tra i12010 e i12021) e diminuisce la partecipazione sociale (meno 6,2 punti percentuali tra il 2013 e il 2022).