La missione è la sostenibilità tra energia pulita e territorio

Ia Campania ha un duplice obiettivo davanti a sé: cancellare per Ì sempre le piramidi di balle di spazzatura accumulate negli anni passati soprattutto nelle campagne del Napoletano e del Casertano, in modo da sanare il paesaggio e liberarlo dalla ferita storica dell'emergenza rifiuti di circa venti anni fa; e recuperare e valorizzare ciò che l'economista Manlio Rossi Doria definiva l'«osso» - in contrapposizione alla «polpa»: la costa le aree interne a rischio desertificazione che, tuttavia, continuano a conservare borghi storici suggestivi e di spiccato valore identitario. Sono queste le tracce che ispirano la nuova edizione degli Stati generali sull'Ambiente organizzati dalla Regione Campania presso la Mostra d'Oltremare di Napoli da domani a114 giugno. Il Progetto Bsb, Borghi salute e benessere, in particolare, prevede la nascita di reti territoriali tra i Comuni minori della Campania, in modo da costituire un fronte unico e solidale per sostenere le sfide del futuro, a partire dagli investimenti per rendere attrattivi questi luoghi soprattutto ai giovani. Certo, occorre incentivare la permanenza nei borghi sull'esempio di quanto avvenuto nel Sannio, a Guardia Sanframondi, dove le case in pietra sono state messe in vendita a pochi euro e oggi sono dei bellissimi alloggi che ospitano scozzesi e australiani affacciati sulle vigne della Falanghina - assicurando infrastrutture materiali e immateriali, garantendo reti tecnologiche efficienti e collegamenti stradali, ma anche puntando sulla qualità della vita: tutela del paesaggio, valorizzazione delle tipicità enogastronomiche, degli itinerari religiosi e delle tradizioni culturali. Ma le reti dei borghi saranno anche l'ossatura di base per diffondere le comunità energetiche e la produzione da fonte rinnovabile. Hanno aderito al programma regionale 48 reti che raggruppano 334 Comuni della Campania. Per lo smaltimento dei rifiuti, inoltre, sulla Campania pesa ancora la condanna della Corte di giustizia europea del 16 luglio 2015 che l'ha obbligata al pagamento di 20 milioni di euro e di altri 120.000 euro per ogni giorno di ritardo, fino all'adempimento delle prescrizioni contenute nella sentenza. Erano stati accatastati 4,3 milioni di rifiuti non smaltiti ma imballati e in attesa di essere collocati. L'amministrazione regionale di Vincenzo De Luca ha ottenuto dal governo lo stanziamento di 25o milioni di euro per imprimere una accelerazione alla gestione della crisi, individuando tre vie di uscita: il 32% di rifiuti da portare fuori Regione, in discariche e impianti per lo smaltimento e il recupero energetico; il 47% da trattare nell'impianto di Caivano, dove vengono trasformati in Css (Combustibile solido secondario) e il 21% da trattare nel nuovo impianto di Giugliano, per il recupero di materia e per la produzione di Css. Ma il vero scopo, ora, è di riuscire a eliminare l'intera sanzione. Intanto, nel 2020, in forza di un accordo tra Regione Campania e Ue, la sanzione è stata ridotta di un terzo, attivando l'impianto di Caivano. Poi, nel 2022, è entrato in funzione l'impianto di Giugliano finalizzato al recupero di materiale ed eventuale produzione di Css. Nell'ultimo periodo è stata, inoltre, aggiudicata la gara per la rimozione di ulteriori 1.200.000 tonnellate di rifiuti. Attualmente è stata raggiunta una quota di smaltimento di circa 1.750.000 tonnellate di balle di rifiuti. Per far fronte alla carenza di impianti per la frazione organica, invece, la Regione Campania ha previsto investimenti pari a 30o milioni di euro per la realizzazione di n impianti pubblici di compostaggio. Insomma, l'impegno economico resta più che rilevante per risolvere una crisi le cui conseguenze continuano ad essere visibili. Con il progetto Smart STIR, per l'ammodernamento degli impianti di trattamento meccanico-biologico, si conta di accelerare il processo di lavorazione dei rifiuti e con una nuova tecnica di gestione delle discariche esistenti (Landfill mining) di aumentare la capacità di accoglimento dei rifiuti, senza ampliare gli invasi, ma con una ulteriore separazione e trattamento dei materiali depositati. Infine, per le bonifiche, la Regione Campania ha completato la messa in sicurezza delle discariche oggetto della procedura di infrazione. All'interno della Mostra d'Oltremare, infine, sarà allestito il Viale della Sostenibilità, dove i visitatori potranno entrare in contatto con i fondamenti della transizione ecologica, la necessaria rivoluzione della sostenibilità energetica per salvare il nostro futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Comunicazione All'interno della Mostra d'Oltremare, da domani sarà allestito il Viale della Sostenibilità Soluzioni Tre le vie d'uscita fissate dall'amministrazione De Luca per il trattamento dei rifiuti 48 Le reti che raggruppano 334 Comuni della Campania e hanno aderito al programma dedicato ai borghi 250 Milioni Quelli ottenuti da De Luca, il governo li ha stanziati per dare una accelerazione alla gestione della crisi dei rifiuti 300 Milioni Quelli che la Regione ha previsto di investire per la realizzazione di 11 impianti pubblici di compostaggio 1,2 Milioni Le tonnellate di rifiuti che dovranno essere rimosse alla recente aggiudicazione di una gara d'appalto Pale eoliche Una distesa verde attraversata dalle pale eoliche per l'energia prodotta sfruttando la forza del vento

QN (Quotidiano Nazionale)

TOSCANA Una poltrona per due Toscana, sfida Pd-FdI ma Prato e Livorno non tradiscono i dem

Spiragli di dialogo tra il partito di Fossi e Giani e il Movimento 5 Stelle Lega in crisi, Forza Italia gonfia il petto: «Più voti del Carroccio»

di Luigi CaroppoFIRENZEE ora? In Toscana si apre subito un’altra partita. Doppia. Una nel centrodestra e una nel centrosinistra. Ma con un comun denominatore. A dare le carte sono i partiti usciti vincenti dalla tornata elettorale: Fratelli d’Italia da una parte e Pd dall’altra. Il voto delle europee in Toscana fotografa il Pd come prima forza politica nella regione, con il 31,91% e 527.265 voti (33,3% nel 2019) migliorando rispetto alle politiche del 2022, quando al Senato arrivò al 26,4%. Al secondo posto Fdi con il 27,42% e 453.198 preferenze, che compie un vero balzo in avanti rispetto alle precedenti europee. Nel 2019 il partito di Giorgia Meloni ottenne 92.233 voti (4,93%) e ora compie un ‘effetto sostituzione’ rispetto alla Lega che nel 2019 ‘volò’ al 31,48% mentre adesso il Carroccio si ferma al 6,21%. Terza forza politica nella regione è il M5Stelle con l’8,2% uscendo fortemente ridimensionato rispetto al 2019.La partita doppia in Toscana ha una scadenza chiara e lampante: le elezioni regionali. In autunno 2025 la scadenza naturale, ma c’è l’ipotesi di uno slittamento verso l’inizio del 2026.Nel centrosinistra il Pd gioisce (Prato e Livorno al primo turno, Firenze al ballottaggio con ampia forbice). E pensa già ad alleanze larghe che gli permettano di confermare la guida della Toscana. Lo hanno detto nella notte elettorale a La Nazione sia segretario regionale dem Emiliano Fossi («Il Pd si candida ad essere il polo attrattore dell’alternativa alla destra sempre più convintamente») che il presidente della Toscana Eugenio Giani («Penso sempre ad una coalizione progressista di grande valore se sommiamo Pd, Sinistra, Verdi, Italia Viva e Azione fino ai Cinque Stelle»). Ieri pomeriggio a risultati dei voti stabilizzati Irene Galletti, capogruppo in consiglio regionale del Movimento Cinque Stelle traccia una linea: «La nostra posizione resta la stessa: dialogante ma con l’asticella degli impegni verso i cittadini rigorosamente alta». Insomma lo spiraglio c’è: «Il risultato delle europee ci dice che astensionismo esteso e avanzata delle destre vanno di pari passo - continua Galletti - e sono contrastabili solo con proposte chiare di matrice sociale, ambientalista e pacifista, fuori dalle logiche lobbiste che conosciamo fin troppo bene». Quindi? «Il Pd in Toscana ha la volontà di accostarsi con onestà a un tavolo così impostato, riconoscendo pari dignità tra tutte le componenti che siederanno?». Già, se l’apparecchiatura del Pd al tavolo sarà uguale per tutti il M5 Stelle c’è. E’ già qualcosa. Del resto prove di intesa sfociate in alleanze ci sono state qua e là nella tornata delle amministrative in Toscana. Il caso più virutoso a Prato con la vittoria al primo turno di Ilaria Bugetti.Un ruolo di primo piano, come in campagna elettorale, lo giocherà anche adesso il governatore Giani chiamato a sminare i contrasti tra Pd e Italia Viva (componenti della sua maggioranza) dopo le tensioni fiorentine, a sostenere la corsa a sindaca di Sara Funaro e a seminare l’area allargata delle alleanze in funzione 2025 quando si ricandiderà per la guida della Toscana. Il centrodestra? Fratelli d’Italia lievita e non si ferma. Un successo crescente. Di pari passo la Lega boom del 2019 e anche del 2020 non c’è più. C’è un partito in crisi che deve ridisegnare obiettivi e interpreti. Da allora ad oggi Susanna Ceccardi, europarlamentare uscente, c’è sempre. «Nonostante mesi di disfattismo mediatico da parte di tutti i commentatori sulla nostra presunta debacle, la Lega di Matteo Salvini ha tenuto in tutta Italia e anche in Toscana» dice combattiva, anche se la doppia auspicata cifra è lontana. Sorride Forza Italia: cresce anche in Toscana e manda messaggi precisi. «Il dato che emerge dalle elezioni europee non può che renderci entusiasti e orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto in Toscana. Su base nazionale, Forza Italia sfiora il 10% e in Toscana incrementa i propri voti superando la Lega e diventando così il secondo partito del centrodestra» sentenzia il coordinatore toscano Marco Stella.

Close Logout Cerca Facebook Instagram You Tube Twitter X Linkedin Download