Megapolo all’inceneritore il via libera entro l’estate

È arrivata alle fasi finali la procedura di autorizzazione del "polo integrato dell'economia circolare" che Iren Ambiente spa realizzerà al Casone di Scarlino, nei venti ettari di sua proprietà dove attualmente insiste il cogeneratore dismesso di Scarlino Energia. Più o meno entro l'estate, infatti, il settore valutazione ambientale e strategica della Regione Toscana potrebbe rilasciare il provvedimento unico autorizzatorio regionale (Puar) che darà il via libera alla realizzazione dei quattro impianti di trattamento dei rifiuti previsti dal progetto. Alla fine di gennaio la Regione ha chiesto alla società di Reggio Emilia di integrare la documentazione tecnica presentata a partire dallo scorso settembre, per concludere il procedimento avviato il successivo 21 novembre. L'azienda ha 30 giorni per presentare le integrazioni, dopodiché scatteranno i 15 giorni per la consultazione dei documenti, cui seguirà la conferenza dei servizi conclusiva con l'approvazione del Puar. «Le cose stanno procedendo nel migliore dei modi all'insegna della collaborazione completa con la Regione Toscana - fanno sapere dalla sede della multiutility -. Siamo fiduciosi in una conclusione positiva della procedura per poter dare vita a un progetto importante per l'intera regione». Secondo il cronoprogramma a suo tempo reso noto dall'azienda, i lavori inizieranno entro fine anno con le bonifiche di una parte dei suoli e con lo smantellamento del vecchio cogeneratore. Cosa che richiederà dieci-dodici mesi di tempo. A quel punto potrà iniziare la costruzione vera e propria dei quattro impianti previsti dal progetto complessivo, per concludere la quale ci vorranno dai 18 ai 24 mesi di tempo.Insomma, l'orizzonte del completamento delle opere è il secondo semestre del 2026. L'investimento totale previsto da Iren Ambiente, salvo aggiornamenti dei prezzi sempre in agguato, è di circa 130 milioni di euro, con la creazione di 120 posti di lavoro diretti oltre a quelli dell'indotto. Gli impianti veri e propri previsti sono quattro, ognuno dei quali risponde all'esigenza di trattare tipologie di rifiuti speciali non pericolosi diversi, con la produzione di materiali di recupero da utilizzare a loro volta in altri cicli industriali. Ci sarà un impianto "Itl" che processerà 110mila tonnellate di rifiuti legnosi provenienti dal bacino di conferimento regionale, per produrre 132mila metri cubi all'anno di pallet block (blocchetti distanziatori per pallet) e 2500 pallet pressati al giorno. L'impianto "Htc", invece, recepirà 100mila tonnellate di Forsu (frazione organica da rifiuti solidi urbani) derivata dalla raccolta differenziata e fanghi di risulta dei processi di depurazione, coi quali saranno prodotte circa 13.200 tonnellate di "green lignite", cioè un carbone verde alternativo al tradizionale carbon fossile destinato ad alimentare impianti con trattamento termico. Il terzo impianto, denominato "I-Blu", che si avvale di una tecnologia innovativa e brevettata, tratterà 90mila tonnellate di pulper di cartiera e rifiuti plastici, ricavandone tecnopolimeri, per 46.100 tonnellate anno, e Css (combustibile solido secondario) per altre 4.200 tonnellate. I tecnopolimeri - Sra (secondary reducing agent) e R-Pomix (densificato poliolefinico misto) - sono utilizzati dall'industria siderurgica al posto del carbone per ridurne l'uso nel processo produttivo con un beneficio diretto sull'emissione di CO2, contribuendo quindi alla decarbonizzazione, e per produrre manufatti plastici e asfalti speciali. Mentre il Css è utilizzato come combustibile per produrre energia elettrica e nei cementifici. L'ultimo impianto è un depuratore delle acque del processo industriale (108mila tonnellate-anno) e di percolato (23milatonnellate-anno). Infine, il progetto di Iren Ambiente prevede la realizzazione di un sistema integrato di tri-generazione energetica (fotovoltaico-calore-termico) a servizio del compound produttivo.Il polo integrato dell'economia circolare di Scarlino rappresenta per il Gruppo Iren l'ingresso in grande stile in Toscana per quanto riguarda l'impiantistica avanzata per il trattamento dei rifiuti. La Multiutility, che nel 2022 dovrebbe abbondantemente superare i 5 miliardi di euro di fatturato, ha negli anni scorsi acquisito il controllo di Sei Toscana e di tutte le società partecipate, compresa Futura Spa che in provincia di Grosseto gestisce l'impianto delle "Strillaie" dove viene prodotto Css e compost. Mentre è da molto più tempo presente come azienda distributrice di gas ed energia elettrica alla clientela retail e aziendale. Quello che la controllata Iren Ambiente Spa si accinge a fare, infine, è senza dubbio l'investimento industriale più importante degli ultimi vent'anni in provincia di Grosseto.

Close Logout Cerca Facebook Instagram You Tube Twitter X Linkedin Download