Si è tenuto questa mattina a Firenze il convegno “SPL: strategie industriali tra criticità e occasioni di sviluppo” che ha accompagnato l’Assemblea annuale di Confservizi Cispel Toscana, l’associazione regionale delle imprese di servizio pubblico che operano nel territorio toscano di cui fa parte anche Sei Toscana. L’evento ha messo a confronto le aziende con Regione Toscana e Anci Toscana relativamente alle politiche di sviluppo nei servizi pubblici locali, un comparto industriale che ha retto durante la crisi in termini di valore economico e di occupazione e che ad oggi conta oltre 150 aziende associate, 3 miliardi di euro di fatturato annuo, 16.000 dipendenti e 400 milioni di investimenti all’anno, rappresentando tra il 2% e il 3% del Pil regionale. Nel corso dell’Assemblea, il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo si è soffermato sulle criticità che interessano le aziende di servizio pubblico operanti nel settore dei rifiuti: “La stabilità del sistema è a rischio: impianti chiusi o sequestrati, riciclo a rischio e conferimenti illegali, in mancanza del Piano Regionale di gestione, rendono ingovernabile il flusso di speciali e urbani. Aumenta l’export e i costi di smaltimento. Il sistema non ha trovato una corretta pianificazione regionale. L’unico impianto previsto, il termovalorizzatore di Firenze, è fermo al Consiglio di Stato. Eppure è un impianto imprescindibile, pena la crisi del sistema. Il susseguirsi inoltre di episodi come l’incendio doloso della discarica di Pistoia lo scorso anno e di quella di Civitella Paganico due giorni fa, ci porta a chiedere una maggiore attenzione delle forze dell'ordine e degli enti di controllo, per un’azione di prevenzione e repressione più efficace”. De Girolamo ha quindi rivolto un invito all’Assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni: “Ai servizi pubblici locali della Toscana occorre una politica industriale, il Governo regionale e le forze politiche devono comprendere la dimensione dei rischi che stiamo correndo. I servizi pubblici locali in Toscana funzionano e con i loro obiettivi ambientali ed energetici, al centro dei progetti di green economy e smart city previsti a livello europeo al 2020, continuano a essere centrali per l’economia regionale. Ma hanno bisogno di adeguato sostegno, politico ed economico, per consolidarsi a motore della ripresa economica, attraverso strategie industriali condivise da tutti gli attori”.