“Quelli della terza R”, Pontedera si candida a capitale italiana del riciclo

Il polo industriale del riciclo in Italia parla toscano. Pontedera infatti si conferma la capitale del riciclo del Belpaese grazie a numeri che parlano chiaro: un fatturato di quasi 350 milioni di euro, più di 400000 tonnellate di materiali trattati e quasi 600 dipendenti diretti, che diventano molti di più se si considera anche gli indiretti e l’indotto. E proprio per illustrare questa nuova realtà industriale di eccellenza in Toscana, si è tenuto nel Centro Piaggio di Pontedera il convegno “Quelli della terza R”, promosso da Legambiente e patrocinato dalla Regione Toscana e dal Cesvot, in collaborazione con i consorzi nazionali di riciclo degli imballaggi in plastica (Corepla), vetro (Coreve), alluminio (Cial) e acciaio (Ricrea). Un incontro utile a fotografare chiaramente una realtà che incarna perfettamente i principi e gli obiettivi della green economy e che accoglie numerose aziende che si occupano della rigenerazione dei rifiuti e della successiva valorizzazione delle materie prime seconde. Fra queste, Revet Recycling e Revet, azienda socia di SEI Toscana, che hanno assunto un ruolo da protagoniste soprattutto nella selezione e valorizzazione delle materie plastiche provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti. Fra gli argomenti principali affrontati durante il convegno, è stato proprio il nesso inscindibile fra raccolta e riciclo a farla da padrone: la prima infatti deve essere considerata uno strumento e un mezzo per cercare di raggiungere quegli obiettivi in materia di riciclo e rigenerazione che anche la normativa europea impone di seguire. Risulta così indispensabile avere un polo industriale come quello pontederese, in grado, attraverso il lavoro delle aziende che vi gravitano, di dare un senso alle raccolte differenziate dei rifiuti urbani, che hanno bisogno di un’industria solida ed efficiente a valle, così da poter reimmettere sul mercato le materie prime seconde. Esempio tangibile della virtuosità del polo toscano è la realizzazione di componenti per ciclomotori in plastica riciclata: una filiera industriale questa che valorizza un materiale importante come la plastica in un accordo fra aziende che raccolgono i rifiuti (SEI Toscana per i cento comuni delle province di Arezzo, Grosseto e Siena), aziende di selezione e valorizzazione dei materiali (Revet e Revet Recycling) e aziende manifatturiere (Piaggio in questo caso), avviando a recupero di materia un materiale altrimenti destinato all’incenerimento o alla discarica. Come sottolineato più volte durante il convegno, resta però necessario lo sforzo da parte del consorzio nazionale Corepla per un impegno maggiore a riciclare e a non bruciare la plastica e, parallelamente, dei Comuni che oltre alla raccolta differenziata devono incentivare l’acquisto di prodotti realizzati con materiali di riciclo.

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