“Nel 2014 le preoccupazioni della popolazione relative all'ambiente sono rivolte soprattutto verso l'inquinamento atmosferico (indicato dal 50% dei rispondenti), la produzione e lo smaltimento dei rifiuti (47%), il cambiamento climatico (42%)”. Sono questi i primi dati che emergono dal rapporto Istat dal titolo Popolazione e ambiente, pubblicato lo scorso 22 dicembre e riferito all’anno 2014. Nel rapporto sono indicate le risposte che la popolazione italiana ha dato in merito alle preoccupazioni che ognuno ha ed ai comportamenti che ogni cittadino adotta in seno all’ambiente. “Secondo le stime campionarie – si legge nel rapporto – il problema ambientale avvertito come più urgente dalla popolazione italiana nel 2014 è l’inquinamento dell’aria, indicato tra le cinque principali preoccupazioni legate all’ambiente dalla metà dei rispondenti, immediatamente seguito dallo smaltimento dei rifiuti, segnalato dal 47%”. La produzione e lo smaltimento dei rifiuti, negli ultimi anni, viene sempre più sentito come un fattore di preoccupazione, arrivando ad essere avvertito come rischio dal 47.2% della popolazione nel 2014, contro il 39.4% del 1998.
Nel percepire un determinato fattore come rischio il rapporto “osserva la polarizzazione di alcune preoccupazioni tra Nord e Sud del paese”, con invece una sostanziale sovrapposizione del centro alla media nazionale. Il tema della produzione e smaltimento di rifiuti, ad esempio, è visto come fattore di preoccupazione al sud dal 53.8% dei rispondenti, mentre al nord-est solo dal 40% ed al centro dal 47.3%. “La distribuzione delle preoccupazioni sul territorio – viene sottolineato nel rapporto – risente, d’altra parte, anche di fenomeni ambientali locali di grande impatto sulla popolazione e sul territorio stesso. Il tema dei rifiuti, ad esempio, continua a rappresentare un’urgenza vera e propria per gli abitanti della Campania (62,5%) e della Calabria (60,4%)”.
Il comportamento che la maggior parte delle persone dice di adottare come “attenzione all’ambiente” è quello di “non gettare le carte per strada”, 82.2% femmine e 75.5% maschi. “Le donne adottano comportamenti pro ambientali più spesso degli uomini” e “il contributo ambientale della popolazione tende a crescere all’aumentare dell’età, con un impegno minore tra i giovani al di sotto soprattutto dei 24 anni e maggiore nelle fasce d’età centrali e avanzate”.