La green economy e l´economia circolare saranno di casa sino a domani a Ecomondo, la fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile, che si svolge come ogni anno alla Fiera di Rimini. Oltre 1200 sono le aziende espositrici, organizzate su 16 padiglioni, con moltissimi appuntamenti di approfondimento che rappresentano ormai un appuntamento per gli operatori del settore. Anche Sei Toscana è presente con un proprio stand assieme a Ekovision, la società che opera nel campo della progettazione, realizzazione e consulenza software e che ha progettato il sistema gestionale di Sei Toscana, nel padiglione B3 (stand 058) ed è ospite anche nello stand di Unirecuperi (padiglione B1, stand 120). Come da tradizione, anche quest’anno il taglio del nastro di Ecomondo ha visto come ospite d’onore il ministro dell’Ambiente. Gian Luca Galletti ha inaugurato il grande appuntamento espositivo internazionale insieme al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, al sindaco e presidente della Provincia di Rimini Andrea Gnassi e al presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni. “A Ecomondo ci si rende conto che ciò che abbiamo immaginato come futuro migliore è in realtà presente – ha commentato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti –. Chiunque disgiunge il fare impresa da una connotazione di sostenibilità ambientale è condannato ai margini. Come Governo stiamo procedendo su fronti importanti: la certificazione dei nostri impegni presi col protocollo di Kyoto; l´approvazione in Senato e, spero, entro il 2015 anche alla Camera del Collegato Ambientale; l´adesione alla Direttiva Europea sull´economia circolare prevista per il 2 dicembre; la preparazione della Conferenza Mondiale sul Clima di Parigi. Vorrei che l´Italia, a partire da Ecomondo, si muovesse in maniera corale e convinta verso questo appuntamento che mette in gioco il futuro del Pianeta”. Galletti si è voluto concentrare in particolar modo anche sul tema dei rifiuti e della loro gestione, soffermandosi sui risultati ottenuti dalle regioni italiane in termini di rifiuti prodotti e raccolta differenziata. “Economia circolare nelle imprese vuole dire consumare meglio le risorse e dall’altra parte avere rifiuti il più possibile riciclabili, equivalenti a meno rifiuti nei cicli industriali delle nostre aziende. Vale per i rifiuti industriali come per quelli domestici – ha spiegato il ministro –. Io non accetto un Paese nel quale ancora il 40% dei rifiuti vanno in discarica. Penso che di questo dato il Paese si debba vergognare. Dal rapporto ISPRA si evince che abbiamo Comuni abbondantemente sopra l’80% e molti Comuni sopra il 70%. Poi vi sono Comuni che stentano a superare il 6%. E’ necessario che tutte le realtà raggiungano al più presto i livelli di RD individuati dalla normativa vigente. Oggi in Italia le regole funzionano, perché se molti Comuni vi riescono vuole dire che, se applicate bene, la raccolta differenziata si può fare ottenendo i risultati auspicati da tutti”.