La firma degli accordi tra le parti sindacali (Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel) e l’associazione delle aziende pubbliche locali (Utilitalia) e private (Fise) ha scongiurato le nuove giornate di sciopero nazionale previste per il 13 e 14 luglio, dopo i due giorni di astensione dal lavoro degli addetti all’igiene ambientale (30 maggio e 15 giugno) per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale scaduto a dicembre 2013. “Si tratta di un accordo di svolta raggiunto grazie al senso di responsabilità delle parti – ha dichiarato Utilitalia a chiusura della lunga trattativa – che consente flessibilità e capacità di adattamento, necessari ad affrontare le nuove esigenze dei cittadini, gli attuali ritmi delle nostre città e le prossime scadenze relative alla regolazione e trasformazione del sistema industriale”. L’accordo per il rinnovo del Contratto dei servizi ambientali che avrà durata dal 1 luglio 2016 sino al 30 giugno 2019, “consentirà di affrontare meglio – scrive Utilitalia – la complessa fase di riorganizzazione del settore dei servizi pubblici ambientali che, per effetto dei decreti collegati alla Legge Madia, sarà presto sottoposto alla regolazione di una Autorità Indipendente (l’attuale Autorità per l’Energia il Gas e il Sistema Idrico)”. Per il contratto delle aziende aderenti a Utilitalia le parti hanno aggiornato sia la sezione normativa sia quella economica raggiungendo un risultato che per Massimo Cenciotti, funzionario della Fp Cgil “contribuisce al rilancio del settore, migliorando la qualità dei servizi ai cittadini” e garantisce, secondo Antonio Piras, segretario generale della Fit-Cisl “tutele del contratto anche alla luce del Jobs Act, della trasformazione del settore e delle accresciute esigenze di tutela ambientale”. Il rinnovo della parte economica prevede aumenti di 120 Euro nel triennio 2016-2019 e una tantum per la vacanza contrattuale di 200 euro in due parti. Nei 120 euro di aumenti, come si legge nel testo dell’accordo, sono inclusi contribuiti per il welfare contrattuale a totale carico dell’azienda (30 euro) e distribuiti tra indennità integrativa, previdenza complementare generalizzata, assistenza sanitaria integrativa, fondo di solidarietà bilaterale e fondo salute e sicurezza. Il nuovo contratto porta anche ad una modifica dell’orario di lavoro, che dal 1 gennaio 2017 passerà dalle attuali 36 a 38 ore settimanali. Sono state adottate anche revisioni per favorire una maggiore flessibilità operativa e annunciato un impegno a definire un sistema contrattuale di contenimento dell’assenteismo. Inoltre sono aumentate le garanzie sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, e introdotta una maggiore tutela per le malattie e per gli inidonei al lavoro con pensionamenti anticipati. Infine l’accordo sancisce l’impegno delle Parti a rivedere, entro la fine dell’anno, la regolamentazione dei servizi minimi in caso di conflitto, per adeguare la normativa vigente in materia di sciopero alle mutate esigenze del servizio e dei cittadini. “Strumenti che nel complesso – scrive Utilitalia – costituiscono il bilanciamento per incrementare la produttività ed evitare un trasferimento dei costi sui cittadini. Una sfida che le imprese hanno inteso raccogliere, confidando sull’impegno anche delle stesse Organizzazioni sindacali”.