Ogni anno in Italia più di 5milioni di tonnellate di cibo viene gettato via. Ognuno di noi in media ne spreca circa 150 chili, per un valore pari a quasi 7 euro a settimana e a 370 euro l’anno. Con questi numeri lo scorso 5 febbraio si è celebrata la Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare, istituita a partire dal 2014, per porre l’attenzione su un fenomeno che ogni anno getta letteralmente nel cassonetto circa 16 miliardi di euro di cibo commestibile, pari all’1% del prodotto interno italiano. Una filiera, quella alimentare, che in molti suoi punti lascia qualcosa per strada, dalla produzione alla distribuzione fino ad arrivare a noi cittadini, nelle nostre case, quando gettiamo via verdura, pane, carne andata a male e quant’altro. L’Italia, nella speciale classifica presentata proprio in occasione della giornata del 5 febbraio e redatta dal Food Sustainability Index prendendo in esame 25 paesi, sale al 9° posto e si dimostra virtuosa nello sviluppare e promuovere politiche volte a contrastare il fenomeno. Ne è la prova l’approvazione lo scorso agosto della legge per la limitazione degli sprechi, nota anche come Legge Gadda, con la quale in sostanza sono state introdotte misure che tentano di snellire tutte le procedure burocratiche che fino a oggi rendevano difficoltoso donare i prodotti alimentari invenduti. E’ ad ogni modo evidente come una simile problematica non si possa arginare esclusivamente con una legge, quando a maggior ragione si riscontra che i responsabili siamo anche noi cittadini con i comportamenti adottati tra le mura domestiche, e come risultino quindi fondamentali azioni di sensibilizzazione e di educazione nei confronti di tutta la popolazione. In tal senso, sempre più amministrazioni nella Toscana del sud hanno promosso politiche atte a incentivare comportamenti virtuosi, e messo in pratica azioni concrete di sensibilizzazione e di educazione ambientale. Fra queste spiccano quelle realizzate in collaborazione con il gestore Sei Toscana, prima fra tutte "RI-Creazione", il progetto di educazione ambientale che quest'anno coinvolgerà quasi ottomila studenti delle scuole primarie e secondarie dei comuni della Toscana del sud.