Più di 46mila tonnellate di alluminio sono state riciclate in Italia nel 2015, pari a circa il 70% di tutto quello immesso sul mercato. Dati che dimostrano come questo specifico materiale abbia trovato la strada di una vera economia circolare che porta i rifiuti a divenire risorsa con la reintroduzione della materia nei cicli produttivi di provenienza. Sono i dati che il Cial, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in alluminio ha presentato nel corso dell’Assemblea annuale. Dati che sottolineano l’efficienza di servizi di raccolta differenziata e l’impegno delle famiglie nel separare i rifiuti correttamente. Ad oggi, sono infatti 6.607 i Comuni italiani nei quali è attiva la raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio (l’82% del totale) con il coinvolgimento di circa 52,6 milioni di abitanti (l’88,5% della popolazione italiana). Nel bacino dell’Ato Toscana Sud Sei Toscana effettua la raccolta differenziata di alluminio e banda stagnata in tutti i 106 comuni serviti, coinvolgendo in questa specifica raccolta quasi 1milione di abitanti. Nel 2015 sono state avviate a riciclo circa 1500 tonnellate di alluminio e banda stagnata, incrementando i risultati ottenuti l’anno precedente. Sei Toscana raccoglie gli imballaggi in alluminio e banda stagnata attraverso le raccolte così dette multimateriale, ovvero assieme ad altre tipologie di materiali diversi come ad esempio le plastiche degli imballaggi. Queste raccolte possono a loro volta essere svolte con contenitori stradali, per lo più campane, oppure domiciliarmente con la modalità del porta a porta. L’alluminio così raccolto viene successivamente intercettato negli impianti di selezione come ad esempio quello di Revet e quindi avviato a riciclo. In Italia la totalità dell’alluminio prodotto proviene dal riciclo, tagliando le emissioni per 345mila tonnellate di CO2 e garantendo al tempo stesso un risparmio di energia per oltre 148mila tonnellate equivalenti petrolio. “Abbiamo consolidato l’immagine di materiale permanente”, ha affermato in occasione dell’assemblea annuale il presidente del Cial, Cesare Maffei. “In un’ottica di economia circolare, i cui principi sono particolarmente affini ai valori dell’alluminio, si garantisce che l’energia e la materia presente in ogni singolo prodotto di alluminio permanga nel tempo, senza perdite di performance, venendo riutilizzate e, quindi, conservate in ogni successiva applicazione senza fine”. Un modello, quello degli imballaggi in alluminio, che partendo dalla sensibilizzazione e dal coinvolgimento dei cittadini, attraverso le capacità progettuali e tecniche dei gestori come Sei Toscana, le piattaforme e gli impianti di selezione come Ecolat e Revet in Toscana e le fonderie, dimostra le condizioni sociali ed industriali per una vera economia circolare.