Nelle ultime settimane a Roma è scoppiato l’“affaire frigoriferi”. Il moltiplicarsi degli abbandoni per strada ha scatenato diverse polemiche, evidenziando ancora una volta l’importanza di una loro corretta gestione. I frigoriferi infatti e, più in generale, i Raee (ossia i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) costituiscono una tipologia di rifiuto che rappresenta allo stesso tempo una fonte di inquinamento ed una risorsa di materiali. Una duplice aspetto che pone la necessità di integrare, nella loro gestione, gli aspetti ambientali con quelli di un corretto smaltimento. Negli elettrodomestici sono presenti materiali utili e recuperabili per usi successivi, ma anche sostanze altamente inquinanti che rappresentano un rischio per l’ambiente e la salute. In particolare i famigerati CFC, i clorofluorocarburi, che costituiscono una delle principali cause dell’assottigliamento della fascia di ozono. Accanto a questi spiccano altre sostanze altamente inquinanti, come piombo, cadmio, fosforo e mercurio. Insomma, delle vere e proprie “piccole bombe ecologiche” che, per legge, non possono in alcun modo essere abbandonate accanto ai cassonetti o, ancor peggio, gettate in campagna o nei boschi. Proprio per evitare negativi impatti ambientali è necessario mettere a disposizione di ogni cittadino strutture e servizi ad hoc per permetterne una semplice e corretta gestione. Ma come viene gestita la raccolta dei frigoriferi (e più in generale dei rifiuti ingombranti) nei 106 comuni della Ato Toscana Sud dove svolge il servizio Sei Toscana? Semplice. Ogni cittadino ha diverse possibilità per smaltire il proprio elettrodomestico: può portarlo personalmente al centro di raccolta o stazione ecologica presente nel proprio comune, oppure avvalersi del servizio di ritiro a domicilio svolto da Sei Toscana. Una duplice modalità che sembra funzionare molto bene. Nei primi dieci mesi del 2016 infatti, sono quasi tremila le tonnellate (2.825 per la precisione) di Raee gestite attraverso i centri di raccolta e le stazioni ecologiche attive nel bacino di riferimento. Di queste, 730 tonnellate sono da imputarsi proprio alla raccolta specifica dei frigoriferi. Se si valuta poi il dato complessivo dei rifiuti ingombranti (come vecchi materassi, mobilia, reti metalliche, ecc.) si arriva a 4.210 tonnellate gestite. Numeri significativi che indicano come, con il passare del tempo, i cittadini inizino sempre più ad utilizzare le strutture a disposizione attive nel proprio territorio. Non meno significativi risultano essere anche i dati relativi al servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti a domicilio svolto da Sei Toscana nei 106 comuni del bacino di riferimento. Per prenotare il ritiro gratuito a domicilio è possibile chiamare il numero verde del gestore – 800127484 – attivo dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12:30 e dalle 14 alle 16:30. Il venerdì dalle 9 alle 12:30. E’ possibile effettuare la prenotazione del ritiro anche compilando il modulo online sul sito internet di Sei Toscana, www.seitoscana.it, oppure inviando una mail di richiesta a ingombranti@seitoscana.it. Modalità che hanno permesso di registrare, solo nei primi dieci mesi di quest’anno, 85.273 chiamate di prenotazione gestite dal numero verde, cui si aggiungono le oltre 5000 prenotazioni pervenute tramite il sito internet.