Una gestione efficiente dei rifiuti è fondamentale per il pieno sviluppo dell’economia circolare, anche al fine di accelerare la transizione verso un sistema economico a basso impatto di carbonio. In Italia, però, persistono significative differenze nella capacità di trattamento dei rifiuti urbani, in parte riconducibili alla disparità territoriale nella dotazione impiantistica. Queste alcune delle tematiche che emergono dal brief degli analisti di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) dal titolo “Rifiuti e divari territoriali: quali prospettive per l’Italia?”. Complessivamente, si stima che il fabbisogno di impianti al 2035 per il trattamento di rifiuti urbani necessario per centrare i target europei ammonti a 5,2 milioni di tonnellate di cui: 2,4 milioni per il trattamento dell’organico e 2,8 milioni per il recupero energetico delle frazioni non riciclabili. Nell’ambito dell’economia circolare, l’Italia si distingue per un’eccellente performance in termini di riciclo, a cui contribuiscono in particolare i rifiuti speciali (82%). I rifiuti urbani, invece, scontano maggiori difficoltà di gestione, con un tasso di riciclo che si attesta a circa il 50%, evidenziando la necessità di una netta accelerazione per centrare l’obiettivo del 65% entro il 2035. Il ciclo di gestione dei rifiuti urbani presenta alcune criticità di lunga data, fra le quali: il mancato completamento dell’assetto della governance locale soprattutto in alcune aree del Mezzogiorno, punti di debolezza nella raccolta differenziata e forti disparità territoriali nella dotazione di impianti. Ciò si traduce in un elevato conferimento in discarica (19% dei rifiuti urbani), soprattutto al Centro Sud, e in consistenti esportazioni di rifiuti in Regioni non limitrofe, con ricadute sulla spesa sostenuta per il servizio dagli utenti finali. Le riforme e le risorse messe a disposizione dal PNRR per la filiera dei rifiuti, oltre due miliardi, rappresentano un’opportunità importante per colmare i divari territoriali e forniscono una prima risposta alle criticità evidenziate e, in particolare, al fabbisogno di impianti per il trattamento e riciclo dei rifiuti organici e di altre frazioni merceologiche.
Per approfondire il tema è possibile accedere alla versione integrale del brief al seguente link.