La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo 2 della legge di riordino delle competenze in materia di ambiente e rifiuti con cui la Regione ha tenuto per sé le deleghe ambientali.Lo rende noto il presidente della Provincia Antonfrancesco Vivarelli Colonna che sottolinea la portata del pronunciamento della Consulta parlando di «grande vittoria che arriva da una battaglia dura e partita da Grosseto». «Con la sentenza - prosegue il presidente della Provincia - cade il teorema centralista della riforma delle Province e si dà nuovamente corpo al principio di sussidiarietà e centralità degli enti locali. Presto ci riprenderemo le nostre competenze che la legge nazionale ci riconosce ma che la Regione ha voluto sottrarci con una visione accentratrice che ha causato e sta causando danni e riduzione dei servizi al territorio».Lo scenario futuro non è ancora chiaro ma potrebbero esserci novità significative nell'annosa questione delle maleodoranze in città. E si profilerebbero all'orizzonte novità anche in materia di Vas (valutazione ambientale strategiche). «Non si capisce perché la Regione abbia trattenuto funzioni strategiche che ci sono riconosciute e che meglio sapremmo espletare - aggiunge Vivarelli Colonna - Uno degli effetti nefasti di questo depauperamento è la marcata riduzione della presenza sul nostro territorio delle forze di Polizia specializzate in materia ambientale. Impressionanti sono i dati sulla riduzione dei controlli ambientali come anche della confusione di competenze tra i vari enti».Nel prendere atto della sentenza l'assessore regionale Vittorio Bugli lamenta invece che proprio su iniziativa della Provincia di Grosseto la questione sia arrivata fino alla Consulta. «La sentenza della Corte era attesa e ne prendiamo atto - dice Bugli - La norma regionale, in attuazione della legge Delrio sul riordino delle funzioni provinciali, su sollecitazione ed in accordo con le Province e con la Città metropolitana di Firenze, aveva trasferito alla Regione anche funzioni sanzionatorie amministrative in materia di rifiuti e di autorizzazioni semplificate sempre in materia di rifiuti. L'obiettivo della legge toscana era di portare ad unitarietà e funzionalità l'esercizio delle funzioni in materia di rifiuti. Si trattava di offrire al mondo delle imprese un solo interlocutore, con una modalità organizzativa che la sentenza della Corte ha messo in discussione in quanto un accordo fra enti non può superare la legge dello Stato. Totale rispetto per questa decisione, dispiace però che nonostante l'accordo su sollecitazione della Provincia di Grosseto la causa sia stata portata davanti alla Corte».Bugli comunque ci tiene a fare una precisazione: «L'abrogazione di questa norma non creerà problemi alle amministrazioni e alla collettività: queste funzioni torneranno ad essere di competenza delle Province e della Città metropolitana».