Iren, al via la piattaforma per l'economia circolare delle materie rare

Si tratta di un progetto pilota che punta ad accelerare lo sviluppo di una vera e propria filiera per la raccolta e il riciclo di metalli e materie rare. A presentarlo alla Camera dei Deputati ieri è stata il gruppo Iren, che sta realizzando il progetto insieme ad una serie di partner come Cisambiente (Confindustria). RigeneRare è un vero e proprio hub, «nasce con l'obiettivo di aggregare competenze e visioni di imprese e istituzioni per supportare la duplice transizione, verde e digitale» sottolinea il presidente esecutivo Luca Dal Fabbro che mette in fila numeri e previsioni: «L'Italia non ha abbastanza impianti ed esporta i Raee, i rifiuti elettronici, per poi ricomprare i materiali critici da altri paesi. Vogliamo interrompere questo circolo vizioso perché nell'arco di un decennio sarà possibile soddisfare con il riciclo il 35% del nostro fabbisogno». Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha ricordato la strategia europea, ha assicurato che il Decreto sulle materie prime strategiche sarà convertito in legge entro la prima settimana di agosto e ha rilanciato la sfida per l'Italia: «Possiamo essere il paese più all'avanguardia nel riciclo, perciò sposiamo l'iniziativa di Iren che prevede anzitutto una mappatura delle risorse, sostegno alla filiera e coerenza con il Piano Mattei che guarda ai paesi africani». Iren a novembre inaugura ad Arezzo un primo impianto che utilizza tecnologia idrometallurgica per recuperare oro, rame, platino e argento dalle schede elettroniche di pc e cellulari, mentre a Siena sta realizzando un impianto di recupero di pannelli solari, per un totale di lo milioni di investimento. Al 2040 il fabbisogno italiano di materie prime critiche strategiche è previsto in crescita fino a rivolte rispetto ai livelli attuali. Il contesto nel quale nasce l'iniziativa è la forte dipendenza di Italia e Europa dall'Asia per l'approvvigionamento di materiali strategici e la politica voluta dall'Ue che vede nel riciclo e nell'economia circolare una delle leve su cui agire per garantire materie prime essenziali alla transizione digitale. Al 2040 il fabbisogno italiano è previsto in crescita fino a n volte rispetto ai livelli attuali. L'Europa nel 2022 ha importato tecnologie lowcarbon che impiegano circa 3 milioni di tonnellate di materie prime critiche. Il Critical Raw Materials Act stabilisce che entro il 2030 estrazione, raffinazione e riciclo dovranno soddisfare, rispettivamente, il io, il 40% e il 15% del fabbisogno.

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