Rush finale per il progetto Acea relativo alla realizzazione di un nuovo impianto hi-tech a Chiusi nell’area dell’ex Centro carni a Le Biffe. Ha infatti preso il via l’inchiesta pubblica con la quale la commissione regionale presieduta da Alessandro Franchi procederà dal 12 novembre al 10 gennaio ad audizioni pubbliche con esperti, tecnici e comitati. «La giunta regionale ha stabilito la procedura di partecipazione mediante l’inchiesta pubblica e ha nominato Franchi come garante per analizzare la possibilità di costruzione dell’insediamento industriale – spiega il sindaco di Chiusi, Juri Bettollini –. La prima audizione è prevista martedì 12 novembre. In quella sede saranno ascoltati i comitati o i loro tecnici. Seguiranno poi audizioni generali, sempre in forma pubblica, martedì 19 novembre e martedì 3 dicembre. Mentre giovedì 9 o venerdì 10 gennaio avverrà l’audizione finale con la presentazione delle conclusioni della commissione regionale». In base ai risultati, l’amministrazione comunale prenderà posizione: «Quelle conclusioni saranno parte essenziale della decisione che assumerò – annuncia il primo cittadino –: se saranno confermati tutti gli aspetti positivi e non ci sarà alcun rischio per la salute pubblica, come oggi sembra risultare dai progetti presentati, il parere del sindaco sarà positivo. Un solo dubbio e il parere del sindaco sarà negativo». I confronti avverranno nella Sala San Francesco di Chiusi Città e sono inoltre previsti sopralluoghi sul luogo dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto: «Acea ha acquistato da Siena Ambiente la struttura obsoleta da 99mila tonnellate di rifiuti pericolosi e dal Comune l’area industria ad essa adiacente – spiega Bettollini –. Il tutto con un investimento da 40 milioni di euro e la creazione di 30 posti di lavoro. Abbiamo già prescritto che per cominciare la valutazione del piano occorre che esso contenga la demolizione e sostituzione con tecnologie avanzate dell’attuale impianto di ex Bioecologia in modo da eliminare tutte le attuali emissioni odorose e non. Il progetto dovrà inoltre contenere la bonifica di tutta l’area ex Centro carni inquinata da nichel, le opere di urbanizzazione esterne per la messa in sicurezza idraulica e stradale e il miglioramento ambientale di tutta l’area oggi fortemente degradata. Quindi: anche nell’ipotesi che i dati analizzati dai tecnici siano tutti positivi e con positivi si intende che non ci sia nessun tipo di ripercussione per la salute, senza la previsione di tutte le opere di miglioramento il progetto non potrà essere ritenuto approvabile». Bettollini conclude: «Il progetto Acea è validato da tre Università. Io e l’amministrazione non abbiamo ancora detto sì, ma dire no a prescindere senza porsi il problema di come smaltire almeno i nostri fanghi, mi sembra un modo di ragionare poco lungimirante».