SEI TOSCANA ha acquistato crediti Tia per un valore di 7 milioni di euro da Sienambiente e, la settimana scorsa, la stessa operazione aveva visto raggiungere l’accordo con l’aretina Aisa per un valore di 4,2 milioni di euro. Contratti che mettono fine a una vicenda complessa e mai risolta partita nel 2014. Ovvero quando Sei Toscana ha vinto la gara di servizio bandita dall’Autorità di ambito rifiuti della Toscana Sud, subentrando come gestore ai predecessori, Aisa per la provincia di Arezzo e Sienambiente per quella di Siena. Il bando di gara di Ato prevedeva infatti che il vincitore acquistasse dagli ex gestori i crediti Tia (ex tariffa ambientale, antecedente all’attuale Tari), ovvero il pagamento per i servizi ambientali svolti da questi e non ancora pagati dagli utenti. Sono passati 5 anni dall’entrata in attività di Sei Toscana, l’1 gennaio 2014, e ancora Sienambiente e Aisa vantavano questo credito, non passato al nuovo gestore così come invece era passato il servizio. «SONO MOROSITÀ scadute, accumulate negli anni, in buona parte non più esigibili – spiega il presidente di Sei Toscana, Leonardo Masi –: vuoi perché a carico di imprese nel frattempo scomparse, fallite o comunque di utenti non in grado di pagare. Oggi finalmente adempiano a questo obbligo di gara, acquistando quei crediti. E diveniamo noi creditori. Questo vuol dire che, come in precedenza Sienambiente e Aisa hanno messo in piedi forme di riscossione forzata, ora starà a noi perseguirne il pagamento dagli utenti. Laddove sarà possibile ancora farlo». AISA AVEVA appaltato la riscossione a Equitalia, mentre Sienambiente a una società terza, Andreani tributi. Ora la ‘patata bollente’ passa a Sei Toscana, che acquistando i vecchi crediti Tia, da una parte, dà respiro ai soci ed ex gestori e dall’altra diviene essa stessa creditrice nei confronti degli utenti. «Per noi sono quasi 12 milioni di uscita, ma anche un credito da riscuotere, voci che finiranno comunque nel bilancio 2019 – continua il presidente Masi –. C’è poi una legge del 2015 che prevede che qualora il credito risulti inesigibile, l’anno successivo questa voce di perdita debba finire nei Pef, piani economico-finanziari, dei Comuni, insieme ai corrispettivi. Ma le modalità sono ancora tutte da definire con l’Autorità Ato, con cui stiamo lavorando e reinstaurando un buon rapporto». Dunque la spesa attuale di Sei Toscana potrebbe finire nelle bollette Tari degli utenti: saranno ancora una volta i Comuni, attraverso l’autorità di ambito a deciderne peso e tempi.