«Sei Toscana non è scalabile»

STEFANO Carnevali, amministratore delegato di Unieco Holding Ambiente e di Sta, non ha nessuna intenzione di farsi da parte o di lasciar ‘scalare’ la società da gruppi interessati al business dei rifiuti. «Venerdì - è la sua premessa - abbiamo completato l’aumento di capitale da 12,6 milioni, integralmente sottoscritto da Unieco Holding Ambiente. L’aumento era stato bloccato dal crac della Castelnuovese e da altri problemi di soci. Ora abbiamo assunto il controllo di tutto il sistema toscano dell’ambiente. E daremo corso allo sviluppo delle attività sotto l’egida della holding».Avete in mente un cambio di manager in Sei Toscana? «No, Sei Toscana segue un suo percorso. Il prossimo rinnovo del consiglio è in programma quando ci sarà l’approvazione del bilancio, e spero venga gestito in armonia con gli altri soci». Scusi, ma Unieco Holding ambiente non è in vendita? «La liquidazione è compito del liquidatore, che è anche presidente della società, Corrado Baldini, commercialista di Reggio. In accordo con il Ministero, dopo le 19 manifestazioni di interesse pervenute, entro 40 giorni si darà il via alle offerte non vincolanti». Però siete soci di maggioranza in Sei Toscana, tramite Sta. «Di maggioranza relativa. Partecipiamo alla gestione, assieme agli altri soci. L’accordo sul corrispettivo d’ambito è un passo importante. Ma presto dovremo rivedere i contratti per arrivare all’equilibrio economico e finanziario della gestione». Avete appena fissato un prezzo da 173 milioni per il 2019 e volete rinegoziare i contratti? «L’accordo sul corrispettivo chiude il 2019. Stando al contratto di servizio dopo 5 anni bisogna riscrivere le regole per il riequilibrio finanziario. Sono cambiate tante cose, si richiedono nuove tecnologie, con Ato bisognerà riaprire il confronto». Non temete la scalata di altri gruppi? «I legali stanno verificando i bandi di gara. Per quanto riguarda la scalata di UHa, ripeto che è compito del liquidatore. Sei ha un aumento di capitale in corso, crediamo possa essere utile un parziale rinnovo della compagine, rispetto ad alcuni soci molto affaticati. Ma nella lista non c’è Sta, non siamo scalabili». Come vede l’assetto futuro di Sei Toscana? «Opportunità straordinaria per il territorio. L’Ato sud è l’unico con una dotazione di impianti per i rifiuti, realizzati con la nostra partecipazione. Siamo a disposizione di chi è interessato a un progetto industriale. E siamo in attesa da mesi di avere segnali da chi rastrella quote, come Estra, e non dà risposte sul futuro di Sei».

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