Un messaggio contro la violenza sulle donne, da Sei Toscana verso tutta la comunità

C’è un filo rosso che lega l’8 marzo con il 25 novembre, due date che parlano di donne, la prima con un fiore che vorrebbe festeggiarle, ma che troppo spesso diventa simbolo di violenza e di morte e finisce per scivolare su quel filo, come un funambolo, fino al giorno in cui si celebra la “Giornata contro la violenza sulle donne”.  Sei Toscana, gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nei 104 Comuni dell’ATO Toscana Sud (province di Arezzo, Grosseto, Siena e parte della provincia di Livorno), ha riempito lo spazio tra le due date con un percorso molto articolato, per dare un contributo alla lotta contro la violenza alle donne. Si tratta di un progetto di formazione particolare che ha coinvolto tutti i dipendenti amministrativi e molti anche operativi, per rendere attiva una politica della sicurezza in azienda a partire da tema della violenza diffusa, che si sta drammaticamente osservando nella nostra società. L’idea è partita dall’amministratore delegato dell’azienda Marco Mairaghi che ha ritenuto importante che una delle maggiori realtà imprenditoriali e occupazionali del territorio come Sei Toscana abbia un grande dovere sociale di essere una comunità di persone responsabili. “Questa grande comunità di uomini e di donne – spiega Mairaghi – tutti i giorni, nella quotidianità, deve cercare di avere relazioni che portino da un lato ad eliminare il più possibile le discriminazioni di genere, ma anche impegnarsi per aiutare a prevenire fenomeni drammatici come quello del femminicidio. Per questo abbiamo proposto ai nostri dipendenti un corso che di prevenzione al femminicidio, che inizialmente è stato fatto ad un primo gruppo di180 dipendenti e poi gradualmente ha coinvolto tutta l’azienda e i nostri partner sul territorio. Crediamo che ci sia bisogno di relazioni, perché a lavorare ci passiamo buona parte della giornata e quindi vogliamo educare i nostri dipendenti ad avere un sistema di relazioni più tollerante e rispettoso possibile, ma che poi possano riportare questa esperienza anche a casa. Lo abbiamo annunciato nella giornata dell’8 marzo di quest’anno e lo vogliamo raccontare il 25 novembre in occasione della “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne” per dare anche noi un piccolo, ma importante, contributo”. Il progetto “Pre.fem.” (prevenire il femminicidio) è stato svolto in collaborazione con Olomenager, insieme alla dottoressa Fabrizia Paloscia, e ha coinvolto i dipendenti (uomini e donne) in corsi di formazione di 72 ore a gruppi di 15 persone.  “Sensibilizzare le persone, partendo proprio dai luoghi dove trascorrono la maggior parte delle ore quotidiane, nella sede lavorativa – continua Marco Mairaghi – diventa un modo per ragionare intorno a come la violenza nasce, perché si genera, quali strumenti si possono sviluppare per evitare che il problema si presenti. Il progetto “Pre.fem.” è un percorso che si inserisce a pieno titolo tra le azioni che vanno nella direzione della responsabilità sociale d’ impresa, che Sei Toscana persegue con convinzione sia all’interno dell’azienda che sul territorio. L’obiettivo che ci poniamo è quello di creare valore, investendo sul cosiddetto ‘capitale sociale d’impresa’, considerando la crescita intellettuale, professionale, relazionale dei nostri dipendenti un elemento determinante. In questo specifico caso, abbiamo deciso di occuparci di un tema molto sentito e drammaticamente attuale. Ognuno deve fare la sua parte e questo è un esempio di cosa possa fare il mondo delle imprese. Abbiamo preso la data dell’8 marzo come punto di partenza per avviare una riflessione, poi bisogna usare tutti gli altri giorni dell’anno per realizzare qualcosa di concreto. Noi, nel nostro piccolo - che poi piccolo non lo è con un migliaio di dipendenti e altrettante persone che lavorano indirettamente per Sei Toscana – lo abbiamo fatto. Vogliamo diventare la prima azienda di servizi in Italia “benefit corporation” – conclude Mairaghi – un’azienda che decide di investire su politiche che la portano a massimizzare l’impatto sociale di tutto quello che fa. Lo vogliamo fare per contribuire a migliorare la nostra comunità”. Con questo progetto Sei Toscana entra nel gruppo delle aziende che per prime stanno mettendo in pratica le indicazioni della Convenzione di Istanbul (diventata legge italiana nel 2013), recependo l’obiettivo n.5 dell’Agenda Onu 2030 ossia “Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”. 

Close Logout Cerca Facebook Instagram You Tube Twitter X Linkedin Download