Situazione drammatica quella del bosco di Lecceto, diventato punto di riferimento dello spaccio che ormai si ’pratica’ nel fitto della vegetazione. A Siena e in provincia, così anche nel resto d’Italia. Dopo il blitz di polizia e Municipale, insieme a Sei Toscana, grazie al quale sono stati smantellati almeno una decina di bivacchi allestiti dai pusher per vendere stupefacente, è stato il Cai di Siena a promuovere ieri un’altra iniziativa per riappropriarsi della piena fruibilità, in sicurezza, del polo verde alle porte della città. Occupandosi della manutenzione dei sentieri, che sono patrimonio di tutti, già in passato i volontari avevano notato (come pure i cacciatori) il degrado nel bosco. Pieno di siringhe, di batterie abbandonate usate dai pusher per riscaldarsi o fare luce. Una realtà che è stata confermata dal blitz di metà marzo. E anche dall’iniziativa di ieri quando un gruppo di volontari si è ritrovato nell’area attrezzata ’I bracieri’, vicino all’Eremo, per bonificare parte del bosco. Non sono mancate, anche in questa circostanza, le brutte sorprese. Si sono imbattuti come in passato in diverse siringhe ma non sono state raccolte da loro, ci penseranno gli addetti. Troppo delicato e pericoloso. A fine mattinata, quando hanno tirato le fila, nutrito il mucchio di batterie da smaltire, segnale principe della presenza di persone accampate nel bosco, unitamente ad una coperta ed una griglia per cuocere il cibo. Raccolti inoltre numerosi sacchi di plastica, di vetro e persino di amianto. Che verranno adesso eliminati correttamente. Un bel segnale, quello mandato dal Cai, per la tutela del nostro patrimonio verde e ambientale, in un’area pregiata ma ancora in condizione di degrado, nonostante la buona volontà dell’amministrazione che ha assicurato vigilanza. Non sarà semplice perché magari l’aver passato al setaccio alcune zone può rappresentare un deterrente momentaneo, se qualcuno pensa di accamparsi nuovamente qui e organizzarsi per comprare e vendere droga. Anche se i pusher fanno in fretta.