SIENAMBIENTE investirà circa 40 milioni di euro per rendere competitivi i suoi impianti, ovvero per aggiornare le sue strutture a disposizione dei Comuni della provincia di Siena per il traramento dei rifiuti. Questa è la cifra, resa nota da Sienambiente, messa a disposizione nel piano industriale della società senese, con 25 milioni di investimenti già sul piatto in tre anni. Un passo indietro. L’assemblea Ato Toscana Sud, autorità di ambito dei rifiuti, ha rivelato qualche giorno fa che sul costo totale da 173 milioni di euro per il ciclo dei rifiuti della Toscana Sud per l’anno in corso, ben 50 milioni e 325mila euro sono relativi al costo degli impianti di trattamento, fra centri raccolta, discariche e inceneritori, dove finiscono i rifiuti indifferenziati e l’organico. E in questo conto da 50 milioni, ben 15,8 milioni finiscono agli impianti della provincia di Siena, gestiti e di proprietà di Sienambiente. ‘Rei’ però – si viene a sapere sempre dall’assemblea Ato – di avere le tariffe più alte dell’ambito. Si parla dunque degli impianti di Cortine, Foci, Poggio alla Billa e Torre a Castello, che, secondo il direttore di Ato Paolo Diprima hanno bisogno di aggiornamenti tecnologici in modo da divenire più efficienti, competitivi e con ritmi e quantità di lavoro sostenibili. E in quest’area è in programma la realizzazione di un biodigestore anaerobico, indispensabile al trattamento dell’organico. PERCHÉ conferire e trattare rifiuti indifferenziati negli impianti di Sienambiente costerà, in questo 2019, inmedia 160 euro a tonnellata, 166 per l’indifferenziato. E sono 99.013 le tonnellate di rifiuti diretti negli impianti di Sienambiente, in base ai ‘flussi’ interambito stabiliti proprio dall’Autorità Ato: sono 73mila tonnellate di indifferenziata e 26mila di organico. E l’organico è la nota dolente del costo impianti: trattare una tonnellata costa 143,55 euro. Cifre impietose nel confronto con gli impianti dell’Aretino e Grossetano: dove si spendono rispettivamente 137,43 euro e 139,13 per trattare una tonnellata di indifferenziata e 89,71 euro e 73,37 euro per l’organico. I numeri del ‘caro impianti’ dicono anche che delle 370mila tonnellate di rifiuti conferiti nella Toscana Sud, 99mila tonnellate sono dirette agli impianti senesi, mentre 130mila e 140mila nei vicini impianti Aretini e Grossetani, con giro d’affari assai più consistente.