Al via "Bethlehem green city", modello di sostenibilita' ambientale

Bethlehem green city», dal costo di quasi un milione e mezzo di euro finanziato per 1'80% dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo è stato presentato nella cornice di Palomar, la nuova biblioteca di San Giovanni, nei giorni scorsi. Il progetto, del quale il comune di San Giovanni Valdarno è l'ente proponente, durerà tre anni e avrà come obiettivo quello di rafforzare il sistema di raccolta di rifiuti del distretto di Betlemme, migliorarne l'efficienza attraverso la raccolta differenziata, il riciclo, la formazione e l'organizzazione di un'apposita campagna di sensibilizzazione per gli abitanto. «Bethlehem green city» permetterà inoltre di contribuire alla promozione di uno sviluppo urbani sostenibile e resiliente attraverso la riduzione degli effetti dell'inquinamento sia nelle città che in territori più ampi. «Siamo orgogliosi di essere l'ente proponente nel progetto Bethlehem Green City in collaborazione con enti pubblici e partner progettuali, tecnici, operativi e locali e con un finanziamento dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo Sviluppo. In questo modo hanno dichiarato il tvaaci ond Valentina tina Al vi . a «Bethlehem green aty», . . II* i_ . . modello di sosteniDlirta ambientale alla cultura, ai gemellaggi e alle relazioni internazionali Fabio Franchi possiamo riprendere le fila di un lavoro iniziato diversi anni fa e che ha consentito di sviluppare progetti di cooperazione significativi con la nostra città gemella, di Gerico e con la Terrasanta. Il progetto che presentiamo ha come oggetto e obiettivo la sostenibilità ambientale hanno terminano Vadi e Franchi e vogliamo dare il nostro contributo affinché lo possano essere, auspicabilmente con risultati concreti e percepiti, anche ai nostri amici palestinesi. È questo, riteniamo essere il vero senso di fare cooperazione, mettendo a disposizione anche un po' delle proprie competenze per garantire lo sviluppo ed equa crescita per un popolo meno fortunato del nostro, al quale siamo legati da un rapporto ultradecennale di amicizia». Alla presentazione sono intervenuti, fra gli altri, anche i partner del progetto Andrea Bottinelli, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II, Paolo Diprima, direttore generale Ato Rifiuti Toscana Sud, Nicola Perini, presidente Confservizi Cispel Toscana, Marco Bianchini vice direttore generale di Sei Toscana e Tommaso Colonna di Geoexplorer, impresa sociale con sede a San Giovanni. «Sei Toscana in questo progetto ha un ruolo di collaborazione ha affermato Bianchini sia per quanto riguarda la collocazione di questo ecocenter, sia su. come deve essere strutturato e organizzato». Quindi la Fondazione Giovanni Paolo II con Carlo Simonetti: «Siamo presenti in Palestina dal 2007 e nel contesto di questo progetto saremo coordinatori in loco di tutte le attività, gestendo i rapporto con la società che gestisce la raccolto dei rifiuti a Betlemme, con il comune e tutti gli altri attori locali coinvolti in questo processo. Importante prosegue la creazione di un sistema di raccolta differenziata e l'avvio di un percorso di economia circolare per il riuso dei materiali». Momento molti significativo la videochiamata con padre Ibrahim Faltas, francescano di Terrasanta conosciuto in tutto il mondo, molto amico di San Giovanni e del Valdarno dove si è recato in visita più volte; è stato uno degli artefici del gemellaggio tra la città di San Giovanni Valdarno e Gerico. In passato erano stati realizzati vari progetti a favore degli abitanti di Gerico: un centro per la riabilitazione dei disabili, una biblioteca e anche a progetti di formazione sulla lavorazione del vetro.

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