I «missionari» dei rifiuti: aiuti all’Africa dagli scarti

San Giovanni Valdarno

A DISTANZA DI due mesi, è assolutamente positivo il bilancio del progetto di raccolta differenziata partito a novembre nei tre plessi dell’Isis Valdarno di San Giovanni: l’Itt Ferraris, l’Ite Severi e l’Ip Marconi. L’iniziativa, dal titolo «Differenziamoci», è il nuovo step del progetto «A caccia di rifiuti». Obiettivo: aumentare la consapevolezza di preservare il pianeta partendo dai rifiuti, dal loro utilizzo, smaltimento e recupero. Grazie alla collaborazione con l’amministrazione comunale, la Centro Servizi Ambiente Impianti e Sei Toscana, nelle tre sedi scolastiche sono stati sistemati i contenitori per multimateriale, indifferenziato, carta e plastica e i ragazzi, tutti i giorni, attuano un corretto conferimento. «IL PERCORSO formativo che noi stiamo attuando passa anche attraverso l’educazione civica - dice soddisfatto, il presideLorenzo Pierazzi -. E le azioni che vanno nella direzione del rispetto della persona e dell’ambiente sono legate al corretto conferimento dei rifiuti». Pierazzi si è poi complimentato con gli alunni. «Molti dei nostri studenti – ha precisato - conoscono la cultura della raccolta differenziata che viene attuata nei vari comuni della vallata. E i ragazzi, che spesso appaiono distratti o svogliati, nel momento in cui abbiamo presentato questo progetto, si sono dimostrati prontissimi. Dobbiamo quindi fare una riflessione. Spesso, siamo noi adulti, evidentemente, che non abbiamo capacità propulsiva nei loro confronti». La professoressa Maria Cristina Viglianisi ha seguito passo dopo passo il progetto. «Il primo bilancio è decisamente positivo – ha detto - e siamo andati addirittura oltre le aspettative iniziali. I ragazzi sono attenti, interessati e autonomi nella gestione. Hanno ancora qualche perplessità su dove vanno collocate alcune tipologie di rifiuti, e quindi ci sono ancora dei piccoli aggiustamenti, però è diventata quasi un’abitudine quella di differenziare e di svuotare i cassonetti». Gli studenti raccolgono la carta, che ha un contenitore dedicato e il multi materiale, quindi plastica, lattine e vetro, ma raccolgono anche i tappi, per giunta per una finalità sociale. «Finiscono infatti in un’azienda di Prato che, in base alla quantità, eroga denaro. Soldi che noi destiniamo al Burkina Faso per finanziare la costruzione di pozzi d’acqua. E’ bellissimo. Tappi di bottiglie d’acqua che noi salviamo danno la possibilità a paesi lontani di avere accesso all’acqua».

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