Scontro in Parlamento e in mezzo, terra di nessuno tra ifronti contrapposti, ci sono l'economia circolare e l'industria delriciclo che si stanno fermando. Nella legge di Bilancio si stanno disputando al Senato due emendamenti, uno per rendere complicato il riciclo e uno per semplificarlo. Entrambi sono emendamenti di maggioranza, ma uno è nato nelministero dell'Ambiente, viene spinto dalministro Sergio Costa e da esponenti Cinque Stelle e prevede una vagonala di burocrazia; quello avverso che alcontrario punta alla semplificazione è suggerito dalla sottosegretaria all'Ambiente Vannia Gava e da esponenti della Lega. In mezzo stanno le imprese e le associazioniambientaliste, preoccupatissime.L'oggetto del contendere è ilcosiddetto "end-of-waste" (cioè fine del rifiuto), con cui si riassume la normativa europea secondo la quale un rifiuto,quandoviene riusato in un nuovo ciclo economico eproduttivo, esce dal regi me controllato dei ri futie diventa semplicemente un prodotto, una materia prima. Oggi le attività di riciclo sono in difficoltà fortissime acausa di una normativa contraddittoria e frammentaria, e viene frenato quel 657. di ricupero che, secondo il Rapporto rifiuti speciali dell'Ispra,caratterizza il sistema industriale italiano.Secondo idati Ispra rielaboratidalla Fondazione Sviluppo Sostenibile per il rapporto Italia del Riciclo che presenterà oggi a Roma l'associazione di imprese Unicircular, nel 2016 in Italia la produzione di rifiutiurbani e speciali derivanti dalle attività produttiveha raggiunto 174,8 milioni di tonnellate; gli operatori sono lzmila. I; economiadei rifiuti è maggiormente integratainAlta Italia. Quest'attività è tenuta in sospeso da mesi da una sentenza emanata all'inizio dell'anno dal Consiglio di Stato. Il mercato frena, le imprese del settore non riescono a rivendere i prodotti, i quali rimangono sotto i vincoli delle norme sui rifiuti, i magazzini si riempiono di materiali riciclatili senza mercato, la malavita trova spazi incui muoversi, gliincendi di rifiuti sifanno più facili. Le squadre contrapposte sono coloro che nei prodotti del riciclo e nel riuso vedono una risorsa per l'ambiente e per l'economia, e cercando di incentivarlo, e quelli che nel riciclo vedono una maliziosa furbata usata dagli imprenditori per lucrare contro l'ambiente, e cercano di frenarlo. Per superare la paralisi il ministri dell'Ambiente, Sergio Costa, ha promesso piùvolte una semplificazione normativa. La semplificazione annunciata si è manifestata al contrario sotto forma di un testo di legge imnapplicabile,vincolistico, paralizzante che avrebbe azzoppato il riciclo: presentatola settimana scorsa nel decreto Sempli ficazioni,iltestobloccaricicloè stato cancellato dal Governo. Ora II testo stoppa-riciclo torna a galla sotto forma diemendamento alla legge di Bilancio, con la motivazione di dover finanziare il ministero dell'Ambiente con zoomila curo l'anno per assumere una squadra di addetti che dovrebbero autorizzare - in sostituzione delle Regioni, come voluto dall'Europa le imprese a riciclare gli scarti Contrari i senatori di area Lega, che han no proposto uncontroemendamento di sempli ficazione. Intanto l'economia circolare non decolla.