C’È IL SÌ dell’assemblea rispetto al progetto di ampliamento dell’impianto di San Zeno proposto dalla società pubblica Aisa Impianti. Un parere significativo che ha coinvolto i sindaci di tutta la provincia di Arezzo. La richiesta di esprimere un giudizio è stata avanzata della Regione Toscana che ha richiesto ad alcuni enti e tra questi Ato, di «formulare il parere o il contributo tecnico» entro il 22 aprile. Ad oggi a San Zeno è presente una sezione di compostaggio, una sezione di trattamento meccanico-biologico del rifiuto indifferenziato, un impianto di termovalorizzazione con capacità pari a 45 mila tonnellate all’anno. Il totale complessivo di rifiuti autorizzati all’ingresso all’impianto è di 100 mila tonnellate all’anno. Il progetto presentato prevede un incremento dell’attività di recupero della frazione organica da raccolta differenziata, un incremento di quantità aggiuntive di rifiuti da termovalorizzare e quindi bruciare pari mediamente a circa 25 mila tonnellate. E’ inoltre previsto un incremento dell’efficienza della selezione meccanica. Il quantitativo complessivo dei rifiuti che annualmente potrà essere conferito all’impianto di San Zeno sarà quindi di 193200 tonnellate. L’Ato ha portato avanti una istruttoria tecnica che potesse stimare il fabbisogno nel medio e lungo periodo del trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani nella nostra provincia. «Si può cogliere le dimensioni di un eventuale sottodimensionamento impiantistico che l’Autorità è chiamata ad affrontare con atti pianificatori», si legge nella delibera. La polemica avanzata da più parti verte sul flusso di rifiuti non provenienti dall’ambito che si riferisce ad Arezzo. In sostanza viene lamentato il fatto che l’impianto aretino possa in futuro smaltire rifiuti provenienti da Ato Toscana centro. Al momento esiste già un accordo tra i diversi ambiti che «garantisce l’impegno di Ato Toscana Sud a trattare nei propri impianti una quantità complessiva annua di 100 mila tonnellate di rifiuti annui indifferenziati provenienti da Ato Toscana Centro». Ma secondo l’Ato «non sono al momento prefigurabili ipotesi fondate sulla eventuale proroga dell’accordo».Nel 2018 la provincia di Arezzo ha prodotto circa 184 mila tonnellate di rifiuti urbani, di cui circa 115 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati, con una percentuale di raccolta differenziata pari al 38%. Polemico il Pd: «Scelta presa senza i necessari approfondimenti su tre grandi questioni, in primis quella ambientale».