La sfida da vincere è quella di eliminare il polistirolo dal mare. Per cominciare ieri mattina sono state consegnate, a Talamone, circa 100 cassette in plastica riciclata da utilizzare al posto delle cassette di polistirolo che solitamente vengono utilizzate dai pescatori a bordo delle loro imbarcazioni. La consegna è avvenuta all'hotel Baia di Talamone. Un progetto di Marevivo che prende il nome di BlueFisher sposato dal Rotary che sta portando avanti un progetto internazionale End plastic soup - Tuscany in action finanziato, appunto, dal Rotary Toscana Distretto 2071. Presente a Talamone anche Daniele Conti della cooperativa San Leopoldo di Marina di Grosseto che ha aderito all'iniziativa insieme a Paolo il pescatore. Per il momento, infatti, le cassette sono state consegnate ai pescatori che svolgono pesca artigianale e vendono il loro prodotto al dettaglio. «Riparte l'attività di Marevivo per promuovere a livello locale e nazionale l'eliminazione del polistirolo nel settore ittico, sia attraverso il progetto BlueFishers sui territori, sia mediante l'attività di pressing a istituzioni e governo per favorire la produzione di una legge ad hoc - dice Laura Gentile, coordinatrice nazionale del progetto per la Fondazione Marevivo. - Questa consegna è una goccia nel mare che speriamo possa diventare una grande onda. Monitoreremo il progetto per vedere come procede». «End plastic soup Tuscany in action è un progetto triennale del Distretto Rotary 2071 della Toscana, che ha lo scopo di sensibilizzare la collettività sul tema dell'inquinamento da plastica in mare - spiega Nunzia Costantini, referente distrettuale del progetto. - In fase progettuale abbiamo scelto di collaborare al progetto BlueFishers di Marevivo, in quanto rappresenta un raro esempio di intervento efficace e sostenibile in campo ambientale».Nunzia Costantini ha annunciato anche altri progetti che hanno lo scopo di rendere più sostenibile la pesca diminuendo l'impatto dei rifiuti prodotti dai pescatori. «La legge Salva mare non ha ancora avuto attuazione ma noi vogliamo precorrere i tempi e attivarci - continua Costantini - per questo, in accordo con Sei Toscana, realizzeremo, sempre a nostre spese, delle isole ecologiche nei porti di Talamone e Porto Santo Stefano: una a Talamone e due a Porto Santo Stefano».Non solo. «I ristoranti che acquisteranno il pesce da questi pescatori avranno degli adesivi che certificano che il pesce che stanno cucinando nei loro locali è stato pescato da pescatori sensibili alla salute del mare». Fra i primi ad accogliere con entusiasmo l'iniziativa c'è Paolo Fanciulli, il pescatore che da anni combatte la pesca a strascico illegale creando la Casa dei pesci e la Casa dei polpi. Ha ritirato 100 cassette. «Le cassette di polistirolo oggi - dice - sono ancora più fragili e si rompono finendo in mare. Eliminare il polistirolo sarà un lungo percorso. Il nostro mare va tutelato difendendolo dalle plastiche e dall'uso smodato dei saponi e difeso dai pesticidi che arrivano dai fiumi» «La piccola pesca è un settore importante per il nostro territorio, il pescatore oggi, nonostante il problema del ricambio generazionale che è quasi nullo, sta modificando il proprio modo di vivere il mare: da sfruttatore delle risorse a gestore del mare, sentinella dell'ambiente - dice Daniele Conti della cooperativa pescatori San Leopoldo di Marina di Grosseto. - Un'imbarcazione della piccola pesca usa circa 10 cassette al giorno. È quindi facile immaginare l'importanza di questo progetto».
Obiettivo: zero polistirolo in mare. È partita la campagna di Marevivo
Orbetello