SARÀ Cortona il primo Comune dell’Ato Toscana Sud a sperimentare la raccolta ‘porta a porta’ dei rifiuti con utilizzo di contenitori, da affidare in comodato d’uso alle utenze. Contenitori che andranno a sostitire i vecchi sacchetti. La proposta è stata fatta da Sei Toscana al Comune dell’Aretino ed è stata accettata. «E’ l’unica strada percorribile per aumentare la differenziata e per andare vero la tariffa puntuale» annuncia l’ad Marco Mairaghi. «Questa soluzione si addice particolarmente ai centri storici di località turistiche, dove non si possono vedere sacchi in giro per le vie, di solito rotti, maleodoranti in attesa della raccolta quotidiana. E poi non è nemmeno economico per i Comuni che devono pagare i sacchetti». Sei Toscana cambia dunque modello di raccolta: è già partita la gara per l’acquisto di cassonetti intelligenti per un valore di 5 milioni di euro, un servizio migliore, che costa un terzo del porta a porta. «Tutti i servizi porta a porta attivati nel 2017, su richiesta dei Comuni e avallati dai commissari, una trentina, sono in perdita – dice l’ad Mairaghi –. Fra dipendenti e interinali abbiamo 1.500 operatori di cui 500 dedicati al porta a porta e considerando che l’anno scorso abbiamo chiuso con 1,5 milioni di utili, questi servizi ci hanno portato a 6 milioni di perdite. E il servizio attuale dei rifiuti è peggiore di quello di ieri». SEI TOSCANA si sgancia dalla gestione commissariale e attacca anche il servizio nel Grossetano, dove è annunciato il prossimo passo. Il braccio di ferro qui è con il socio Cooplat, che ha avuto in affidamento il servizio di raccolta del capoluogo e di altri sette Comuni, dopo che Cooplat ha acquisito le quote della municipalizzata Coseca. «Il servizio doveva costare meno, invece costa 2,7 milioni in più», denuncia l’ad Mairaghi che ha firmato nel febbraio 2017, appena arrivato in Sei, la rescissione del contratto per il venire meno del principio di economicità. Peccato, per lui, che nel frattempo la società sia stata affidata ai tre commissari e l’ad bloccato dal procedere con la rescissione. «Quando se ne andranno i commissari riprenderemo il servizio di Grosseto – annuncia Mairaghi –. Abbiamo il dovere di mettere fine a quel contratto, non economico».