«Il lavoro di analisi dei costi svolto per Sei Toscana assieme all’azienda stessa risponde ad una domanda molto semplice: quanto costa davvero la gestione dei rifiuti urbani di Sei Toscana e soprattutto questo costo è efficiente?». Una domanda complessa, quella articolata dal presidente di Confservizi Cispel Toscana Alfredo De Girolamo, che ha finalmente trovato risposta compiuta nello studio Analisi di benchmark dei costi della gestione dei rifiuti urbani di Sei Toscana e Ato Sud, realizzato proprio da Cispel e presentato oggi a Siena.Ogni giorno Sei Toscana è al lavoro nel ruolo di gestore unico del servizio integrato dei rifiuti urbani sul territorio di 105 Comuni, quelli che compongono l’Ato sud. Gli abitanti serviti annualmente sono circa 900mila, mentre nel corso degli anni 2015 e 2016 Sei Toscana ha gestito complessivamente 967.900 tonnellate di rifiuti, con un incremento della quantità dei rifiuti differenziati passata da 167.263 t del 2015 alle 173.769 t del 2016. Si tratta di un lavoro improntato all’efficienza? La riposta che emerge dallo studio Cispel è sì: i costi del servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti sono più bassi rispetto alla media registrata nei comuni del Centro Italia e della Toscana.«A quasi cinque anni dall’affidamento, e dopo le tante polemiche che hanno caratterizzato soprattutto il primo periodo, abbiamo deciso di dotarci di uno studio specifico di analisi dei costi affidandoci ad un ente terzo e prestigioso come Confservizi Cispel Toscana – ha spiegato oggi Roberto Paolini, presidente di Sei Toscana – Lo studio che ci è stato restituito ci conforta, perché evidenzia come i costi del servizio siano non solo in linea, ma quasi sempre più bassi rispetto ai benchmark di riferimento. È sempre possibile migliorare, anzi è doveroso, abbiamo però la conferma che il percorso intrapreso dal gestore è giusto. Questo ci dà la spinta per continuare a lavorare per offrire ai cittadini un servizio sempre più efficace ed efficiente».Nel dettaglio, riassumono dall’azienda, il costo a tonnellata dell’intero servizio di gestione dei rifiuti urbani nell’Ato Toscana Sud appare più basso dei benchmark considerati (superiore soltanto alla media del Nord Italia) in entrambi gli anni considerati: nel 2016 il costo medio del servizio è pari a 330,57 € a tonnellata, rispetto ai 372,70 €/t rilevati per il Centro Italia e ai 345,60 €/t della Toscana. Anche osservando il campione ponderato elaborato da Cispel, che stima i costi in altri comuni italiani paragonabili per numero di abitanti e densità abitativa ai 105 dell’Ato Toscana Sud, il costo di servizio di Sei Toscana risulta essere più basso (in media) di circa 30 €/t.Lo stesso si può affermare osservando il costo a tonnellata del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti indifferenziati e differenziati (rispettivamente 75,44 €/t e 141,74 €/t), che risulta più basso rispetto alle medie del benchmark considerato (Comuni ponderata, rispettivamente, 85,26 €/t e 164,59 €/t – Centro Italia, rispettivamente, 82,90 €/t e 180,80 €/t), e superiore soltanto alla media toscana (rispettivamente 59,70 €/t e 121,10 €/t). Uno scostamento dovuto – riassumono dall’azienda – alla differenza di densità abitativa dell’Ato Toscana Sud rispetto al restante territorio regionale che si ripercuote significativamente soprattutto sui costi unitari dei servizi stradali.Ovvero, l’Ato Toscana Sud si caratterizza per una densità abitativa molto bassa (71 ab/kmq, con picchi pari addirittura a 49 ab/kmq) rispetto sia alla media toscana (163 ab/kmq), che alla media nazionale e delle macro aree del Paese: questo significa che occorre più tempo e bisogna percorrere più km per servire un identico numero di abitanti rispetto alla Toscana del nord o più in generale al nord Italia.Secondo lo studio Cispel, infine, i costi per abitante del servizio di lavaggio e spazzamento delle strade appaiono più bassi di tutti i benchmark individuati. Il servizio fornito da Sei Toscana, infatti, costa € 16,13 ad abitante, mentre si spende € 25,42 nel Centro Italia, € 21,69 in Italia e € 18,63 in Toscana.«L’obiettivo ora è migliorare ancora, sia sul versante dei costi che su quello della qualità dei servizi. Lo strumento di controllo dei costi unitari consentirà alla società di perseguire consapevolmente questi miglioramenti», osserva De Girolamo. Come? «Il gestore, assieme ai Comuni e all’Autorità di ambito, deve ripartire – conclude Alfredo Rosini, direttore generale di Sei Toscana – per individuare insieme gli investimenti necessari per contenere i costi, migliorare la qualità e innovare i servizi per restituire al territorio un servizio rispondente alle esigenze di cittadini e attività economiche.