NON POTETE venire a bruciare i vostri rifiuti nei nostri impianti. E prima di tutto non può essere la Regione a distribuire i rifiuti fra gli impianti presenti sul territorio, da un ambito all’altro. Si legge questo, tra le righe, nella dura nota con cui l’Autorità di ambito (Ato) della Toscana Sud (ente regionale) si contrappone alla giunta regionale. Così scoppia la guerra dei rifiuti in Toscana. Il tutto nasce dalla bocciatura del termovalorizzatore fiorentino da fare a Case Passerini, che avrebbe dovuto bruciare i rifiuti dei Comuni di Ato Centro, la città metropolitana di Firernze e i Comuni vicini. Un ambito che rimane così scoperto, non autosufficiente e che vorrebbe dunque usufruire degli impianti degli altri due Ato, quello della Costa e appunto quello della Toscana Sud. Perché questa è la soluzione individuata dalla giunta regionale che ha avanzato una proposta di legge con cui si attribuisce il potere di decidere la destinazione dei rifiuti fra gli impianti da un ambito ad un altro. E ieri il Consiglio direttivo di Ato Toscana Sud è uscito con un atto di indirizzo, da sottoporre venerdì al voto dei 104 sindaci delle province di Siena, Arezzo e Grosseto, che «esprime forte dissenso sulla proposta di legge della giunta, che sarà discussa oggi in Commissione regionale». UN’OFFENSIVA immediata da parte della Toscana Sud, con i presidenti del Consiglio direttivo e dell’assemblea, Alessandra Biondi e Alessandro Ghinelli, che hanno già chiesto formalmente un’audizione urgente in Commissione. «Non siamo stati minimamente coinvolti nella proposta di legge, nonostante il pesante impatto negativo – denunciano i presidenti Ato – e nonostante l’Ambito sia competente in materia di programmazione quantitativa e regolazione economica dei flussi da trattare negli impianti del nostro territorio». Se la proposta di legge regionale passasse decadrebbe l’attuale ‘convenzione interambito’ che finora ha funzionato regolarmente con l’impegno di Ato Costa e Ato Toscana Sud ad assicurare all’Ato Centro, fiorentino, il trattamento di rifiuti nei propri impianti fino ad un massimo di 270mila tonnellate annue fino al 2021.