LA REGIONE Toscana spinge sulla raccolta differenziata, mette a disposizione 30 milioni per i progetti di passaggio e adeguamento, e riconosce il modello porta a porta/prossimità come la direzione da intraprendere per raggiungere gli obiettivi di differenziazione e riciclaggio dei rifiuti. L’assessore Federica Fratoni si è complimentata con il Comune di Suvereto che è riuscito a superare il 40% di raccolta differenziata. «PER approfondire l’indirizzo espresso dalla giunta sul tema e per confrontarci sulle problematiche dei rifiuti – ha commentato il vicesindaco e assessore all’ambiente del Comune di Suvereto Jessica Pasquini - io e il sindaco Giuliano Parodi abbiamo incontrato a Firenze l’assessore all’ambiente Federica Fratoni, che ci ha illustrato le politiche regionali sui rifiuti e ha ascoltato le riflessioni sulla nostra esperienza complimentandosi per essere riusciti a strutturare un servizio complesso su un territorio articolato e non omogeneo che fatto superare a Suvereto il 40% di raccolta differenziata». Un incontro importante e produttivo svolto insieme al consigliere Gianni Anselmi che ha raccolto con prontezza la richiesta di ascolto di Suvereto nei confronti della Fratoni. «È molto importante per noi che la Regione abbia dato questi indirizzi – continua la Pasquini – e che dimostri con i fatti di credere nella differenziazione e nel riciclo dei materiali (la delibera regionale incentiva anche gli impianti di riciclaggio delle frazioni differenziate, soprattutto l’organico) perché questo ripaga degli sforzi fatti e dà ragione alle scelte che il comune di Suvereto ha fatto in tema di ambiente. All’assessore Fratoni, che ringrazio per la disponibilità e la sensibilità dimostrate, abbiamo raccontato anche le problematiche riscontrate, e il lavoro svolto come amministratori per comprendere e gestire le novità. È grazie a questo lavoro quotidiano e certosino che nonostante l’aumento dei costi che ha impattato dal 2017 sul piano finanziario del servizio, quest’anno siamo riusciti nel complesso a contenere la Tari».