Oltre 1500 ritiri a settimana porta a porta dei rifiuti dalle abitazioni dei soggetti positivi al Covid, siano famiglie o single. La diffusione dei nuovi contagi ha di fatto intensificato un servizio che sin dall'inizio della pandemia Sei Toscana ha rivolto all'utenza, con ritiri da parte di operatori che usando tutte le accortezza, passano direttamente a casa dei soggetti segnalati dai vari Comuni di appartenenza come affetti dal virus. Un servizio che su tutto il territorio gestito dall'azienda ammonta a circa 4 mila ritiri settimanali. Numeri alti che comportano inevitabilmente una crescita di lavoro per le squadre deputate alla raccolta, che avviene due o tre volte a settimana. Il personale, adeguatamente protetto, ritira il doppio sacco dove sono conferiti tutti i rifiuti del nucleo familiare e quindi li tratta usando disinfettanti e protocolli specifici. Spiegano a Sei Toscana che su disposizione della Regione la raccolta viene fatta a domicilio. Il soggetto viene contattato prima del ritiro così che può mettere direttamente fuori dalla porta i rifiuti. Con l'aumento esponenziale dei contagi si può verificare qualche ritardo, ma connesso evidentemente al ritardo della comunicazione tra enti. Un servizio ad hoc, che prevede un protocollo particolare per l'operatore che a ogni consegna deve seguire determinate procedure di sanificazione. Ma con l'aumento dell'uso dei tamponi fai da te, anche chi è negativo dove deve conferire questi nuovi e diffusi rifiuti? Sei Toscana spiega che i tamponi così come le mascherine vanno messi nell'indifferenziato, a meno che uno non risulti positivo perchè a quel punto si attiva l'altra procedura. Le farmacie hanno di regola canali propri di smaltimento, mentre per gli utenti normali basta gettare tutto nell'indifferenziato. Se è difficile notare quanto sia aumentato il conferimento degli auto test, è inevitabile che un aumento si sia notato per quanto riguarda le mascherine. Rispetto alla prima fase della pandemia però risulta esserci un po' di attenzione in più nei confronti dello smaltimento di questi dispositivi di sicurezza. Trattate come mozziconi di sigaretta c'è ancora chi le lascia in giro, come risulta dalla spazzatura manuale delle strade, ma molti hanno capito che vanno gettate nei cestini o nei contenitori piuttosto che abbandonarle dove capita. Impossibile vedere invece se è aumentato il consumo di disinfettanti, i cui contenitori vengono trattati ovviamente come quelli dei prodotti per l'igiene domestica. Mentre passata la fase del lockdown stretto si è registrato un calo dei contenitori per il cibo d'asporto. Insomma, anche a livello di rifiuti pian piano la gente sta imparando a convivere con la pandemia.