Gestione dei rifiuti nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena, colpo di scena al processo per il maxi appalto Ato sud da 171 milioni. Ieri mattina a Firenze, davanti al presidente del collegio Gaetano Magnelli, era prevista la discussione del caso da parte del pubblico ministero con le sue richieste, avrebbero dovuto parlare le parti civili e alcuni difensori. In realtà ha discusso solo il pm. Come si ricorderà, gli imputati erano Andrea Corti, difeso dagli avvocati Enrico e Lorenzo De Martino, all`epoca dei fatti direttore generale di Ato Toscana. Poi Eros Organni e Marco Buzzichelli di Poggibonsi, assistiti dallo studio Zilletti e da quello Sirotti di Bologna. Le società Sei Toscana e Sienambien- te, quest`ultima difesa dall`avvocato Fabio Pisillo, erano chiamate in causa per responsabilità oggettiva ai sensi della legge 231 per l`operato dei loro ex dipendenti Organni e Buzzichelli. Le accuse? Turbativa d`asta per Corti e questi ultimi, per il solo ex direttore generale di Ato To- scana induzione indebita a dare o promettere utilità. Il pm ha chiesto l`assoluzione per tutti gli imputati per la turbativa d`asta, compresi dunque anche gli enti Sei e Sienambiente, perché il fatto non sussiste. Per quanto riguarda appunto Corti - che all`epoca in cui esplose l`inchiesta rimase alcuni mesi agli arresti domiciliari - il pubblico ministero ha ritenuto che ci fossero elementi per la condanna a 2 anni per induzione alla corruzione. Ma il colpo di scena è stato soprattutto quando il pm in aula ha chiesto scusa a tutti gli imputati. Per un processo dove, stando a quanto emerso nel dibattimento, le ipotesi investigative sono state smontate dalla difese. Il 22 settembre prosegue comunque la discussione, il 20 ottobre arriverà la sentenza.