SPETTERÀ all’Ato Toscana Sud, ovvero ai Comuni che compongono l’ambito territoriale, il controllo e il monitoraggio dello stato di realizzazione dei progetti di Sei Toscana ammessi al cofinanziamento regionale. «Il grosso sforzo programmato nei Comuni di Ato Sud per l’aumento della raccolta differenziata richiede cospicui investimenti in mezzi e risorse – dice Paolo Diprima, direttore di Ato –. I relativi costi non possono essere scaricati tutti sull’utenza per non gravare le tariffe scoraggiando gli investimenti necessari. Per questo motivo l’Autorità ha colto l’opportunità offerta dalla Regione che ha messo a disposizione 6 milioni di euro, di cui 4 milioni erogati a Sei Toscana e altri 2 milioni in arrivo. Il programma potrà realizzarsi solo se c’è collaborazione tra Comuni e gestore». IL DIRETTORE ripercorre il percorso: «Ci sono due fattori che rendono più difficile qui che altrove il ragiungimento dell’obiettivo ‘differenziata’ – spiega –: l’alta intensità turistica e l’ampiezza territoriale, con bassa densità abitativa. Quale il modello migliore di raccolta? Non ce n’è uno ideale o migliore, fra porta a porta e raccolta stradale con accesso controllato. La differenza la fa la responsabilizzazione dell’utente che deve sapere di poter spendere meno differenziando, e contribuendo così anche all’ambiente. Smaltire le varie frazioni costa meno e ci sono frazioni che possono essere riciclate e quindi redditizie. L’investimento di 54 milioni di euro è consistente ma sarà ammortizzato su 7 anni, quando il sistema sarà a regime e le spese di smaltimento saranno diminuite e ripagate da maggiori ricavi».