Il progetto in sperimentazione della discarica di Cornia a Castelnuovo, «Beyond the landfill 4.0» promosso da Sei Toscana, con Acea Ambiente e Scapigliato nell'ambito del contratto di rete Aires, riguardante la nutrizione delle piante tramite il percolato da discarica, sta acquistando sempre più interesse a livello internazionale. Dopo la pubblicazione sulla rivista scientifica internazionale «Journal of Environmental Management», lo studio nei giorni scorsi è stato oggetto di un incontro online con la commissione tecnica del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) e del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) per verificare lo stato di avanzamento di tutti i progetti di green economy che ne fanno parte. Particolare interesse dei tecnici è stato rivolto al progetto di prototipazione di impianti di fitorimedio del percolato da discarica che studia come le piante (in particolare faggi e salici) possano, attraverso particolari impianti innovativi, depurare il percolato di discarica, nutrendosene e smaltendolo così in modo del tutto naturale. La sperimentazione di Sei Toscana, iniziata nel 2017 presso la discarica di Terranuova Bracciolini gestita da CSAI, e attualmente in corso presso la discarica chiusa di Cornia potrebbe segnare una svolta importante nella gestione di questa tipologia di rifiuto, con un significativo abbattimento dei costi economici e dell'impatto ambientale. «Siamo convinti ha spiegato l'Ad di Sei Toscana Marco Mairaghi che questa nuova tecnica possa rappresentare una svolta importante, una volta trasferita in ambito industriale, perché è molto più sostenibile sia a livello ambientale che economico. Ritengo che tutte e quattro le macro-attività comprese nel progetto 'Beyond the landfill 4.0' abbiano un forte carattere di innovazione e possano avere ricadute concrete nelle attività di igiene ambientale a servizio dei cittadini e delle imprese».