Rifiuti, al via la campagna di comunicazione per migliorare la raccolta differenziata

Oggi, venerdì 30 novembre, esce il primo video (disponibile in coda all’articolo, ndr) della campagna di comunicazione “Rifiuti: una storia continua”, realizzata da Confservizi Cispel Toscana all’interno del gruppo di lavoro Toscana Ricicla, formato con le aziende di gestione dei servizi di igiene ambientale della nostra regione (Aer, Alia, Ascit, Ersu, Geofor, Rea Spa, Revet, Sei Toscana, Sienambiente) in collaborazione con i Consorzi nazionali di filiera, Cial (alluminio), Comieco (carta e cartone), Corepla (plastiche), Coreve (vetro) e Ricrea (acciaio). La campagna di comunicazione che parte ufficialmente oggi è un altro passo di un’azione avviata ormai molto tempo fa, ma al tempo stesso rappresenta anche l’inizio di una nuova fase, di uno stile diverso.Comunicare con cittadini ed imprese nel settore dei rifiuti urbani è un elemento centrale, fondamentale del servizio. Gli utenti in questo settore “sono” il servizio, i loro comportamenti determinano ogni giorno quantità e qualità dei risultati sul riciclo. Ma lo stesso potremmo dire per riuso, acquisti consapevoli, riduzione dei rifiuti e lotta al littering (non buttare per terra).Compito dei gestori è organizzare al meglio il servizio e dare corrette informazioni agli utenti su cosa differenziare, come farlo, come non sbagliare e come usare al meglio i servizi offerti.Parlare con i cittadini non è facile, i messaggi quotidiani sono tanti, le informazioni caotiche e in continuo aumento con le nuove tecnologie. Bucare è sempre più complicato e per questo motivo questa nuova campagna adegua stili e mezzi alla nuova sfida. Delle miniserie, diffuse su web e social network, un modo nuovo per veicolare messaggi pratici ma indispensabili se vogliamo raggiungere gli obiettivi dell’economia circolare: 65% di riciclo al 2035, una quantità enorme e che deve essere di elevata qualità.Compito delle aziende è parlare con i propri utenti. Compito dell’Associazione che sostiene la campagna è parlare all’opinione pubblica. Prima di tutto informando che siamo tutti sulla buona strada, che gli sforzi di ciascuno in questi anni hanno già prodotto un buon risultato; ricicliamo circa il 50% dei rifiuti urbani e il 65% di quelli industriali, siamo il secondo paese per riciclo in Europa, il primo per industria. La Toscana è il principale distretto industriale italiano del riciclo con una storia secolare alle spalle.Secondo, e qui i consorzi sono importanti, veicolano il messaggio che la raccolta differenziata che facciamo qui in Toscana va a riciclo, che lo sforzo di ognuno di noi va a buon fine. Gli imballaggi, i rifiuti elettronici e gli olii, vengono riciclati dai consorzi, la frazione umida dai nostri impianti di compostaggio, gli ingombranti dai recuperatori di ferro e legno. Un sistema che funziona, fino ad ora senza incentivi, né per chi ricicla né per chi fa la raccolta differenziata, una filiera virtuosa. Più di metà dell’economia circolare la fa la gestione dei rifiuti.I nuovi obiettivi di riciclo (65%) sono sfidanti, impegnativi, ambiziosi. Serve organizzazione industriale, comunicazione e partecipazione dei cittadini, regole chiare. Incentivi ben orientati. Il riciclo è un mercato aperto, spesso globale. È per sua natura instabile, fluttuante. Servono impianti quindi, capacità di stoccaggio, un sistema di smaltimento degli scarti che funziona. Serve una politica industriale sul riciclo, la crisi dell’importazione cinese dei materiali a riciclo ci deve insegnare che l’economia circolare è una sfida, un rischio, non una formula magica. “Rifiuti: una storia continua” si inserisce in questo contesto, e vuole dimostrare come un settore centrale per l’economia regionale sia in grado di mantenere i suoi livelli di qualità anche con una comunicazione al passo coi tempi.di Alfredo De Girolamo (@degirolamoa) – presidente di Confservizi Cispel Toscana

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