Allarme ‘rifiuto selvaggio’ alla Derna. Dilaga la prostesa sui social e Sei Toscana interviene per ripulire tutto. Ma andiamo con ordine. A segnalare la presenza di sacchi dell’immondizia lasciati fuori dai cassonetti è Andrea Machetti, che con un lungo post e tanto di foto su Facebook, ha aperto il dibattito sul sistema di raccolta e i problemi relativi al conferimento. «E’ stata distribuita buona parte dei cassonetti con l’apertura comandata dalle tessere – scrive Machetti – Tessere che non si capisce a chi siano state recapitate, visto che a me non è mai arrivata. In compenso è arrivata a mio padre, deceduto ormai diversi anni fa, per l’abitazione dove risiede mia figlia». E le cose non vanno meglio «sulla distribuzione dei cassonetti per la raccolta differenziata: credo ci sarebbe da rivedere qualcosa... », scrive Machetti. E poi l’affondo: «I cassonetti distribuiti, prima ancora di cominciare a funzionare con la tessera, danno problemi con la mancata apertura del coperchio o della bocchetta per l’indifferenziato a causa di guasti o incastramento del rifiuto inserito – continua Machetti –. Vero che è da incivili lasciare i sacchi a terra e che andrebbe riportata a casa la propria spazzatura, ma è davvero per questo servizio che paghiamo? Chi ha dato disposizione per l’utilizzo dei cassonetti con l’apertura elettronica, ha valutato bene anche eventuali guasti? E’ stato previsto un sistema di manutenzione rapida ed efficace? Io pagherei anche volentieri le tasse – conclude l’utente –, ma mi piacerebbe che i servizi fossero efficienti... o almeno decorosi». Ebbene, non sono passate poche ore che Sei Toscana è immediatamente intervenuta per rimuovere i sacchi di immondizia fuori dai cassonetti, ripulendo tutta la Derna: «Sono tornato per vedere se la situazione era peggiorata dopo Ognissanti – dice Machetti – invece era tutto in perfetto ordine. Resta il problema delle tessere e del funzionamento dei cassonetti intelligenti, ma soprattutto resta il fatto che le persone non sanno ancora fare la raccolta differenziata».