E' pronta la rivoluzione dei rifiuti a Siena. Lunedì sarà infatti presentata la sperimentazione, che dovrebbe partire ad aprile, per la raccolta di rifiuti "intelligente" nel capoluogo: cassonetti "smart", card personalizzata e conseguente aumento della raccolta differenziata, ferma nel territorio comunale ormai da diversi anni intorno al 40% (gli ultimi dati del 2017 dicono 40,25% e una produzione rifiuti annua di 659 chilogrammi a persona. Un'operazione in stretta collaborazione fra comune di Siena e Sei Toscana. SPERIMENTAZIONE La sperimentazione avrà a Siena una prima fase, che riguarderà circa settemila utenze: una fase quindi che vedrà coinvolti più di quindicimila cittadini. In alcune zone del territorio comunale, inizialmente in periferia, verranno installati i cassonetti intelligenti, cioè le strutture che permettono di effettuare la raccolta differenziata: carta,cartone, plastica, vetro, umido, indifferenziato. I cassonetti si apriranno tramite una card nominale per ogni utenza. In questa prima fase i cassonetti rimarranno aperti per un periodo iniziale che permetterà al gestore Sei Toscana di distribuire le card di riconoscimento alle famiglie e portare alle stesse un minimo di informazione sull'utilizzo. Poi si partirà. Alla fase sperimentale seguirà una fase definitiva, in cui il sistema di cassonetti intelligenti sarà allargato al resto del territorio comuna le, escludendo per il momento il centro storico, tra l'altro recentemente riorganizzato, ma che comunque verrà coinvolto anche in una riorganizzazione della raccolta rifiuti porta a porta con l'anticipo del passaggio degli spazzini. RISPARMIO "L'obiettivo, adesso, - ha detto il sindaco Luigi De Mossi durante l'ultimo consiglio parlando della tassa sui rifiuti - è quello di lavorare affinché si possa ridurre la tassazione anche per le famiglie". E proprio questo sistema innovativo dovrebbe permettere di portare avanti questo tipo di risparmio. Le attrezzature sono "smart", cioè intelligenti, perché dotate di dispositivo che, grazie alla tessera, permettere di identificare l'utente che conferisce il rifiuto. Quando entrerà in vigore la modalità di tariffazione corrispettiva sulla produzione dei rifiuti, tramite questi nuovi modelli intelligenti sarà possibile identificare chi butta cosa e misurare l'effettivo utilizzo del servizio. L'obiettivo è quindi abituare le persone a differenziare il più possibile, riducendo in modo drastico la quantità di rifiuti non differenziati. Il traguardo finale è quello quindi della "tariffa puntuale", cioè pagare in base a quello che si "produce" come rifiuto non riciclabile. In più si può puntare a una riduzione della Tari. Secondo le normative europee, infatti, raggiunta la quota del 65 per cento di raccolta differenziata è possibile attivare sgravi sulla Tari, come hanno fato diversi comuni in tutta Italia. C'è poi un risparmio "ambientale" l'utente che conferisce il rifiuto. Quando entrerà in vigore la modalità di tariffa-zione corrispettiva sulla produzione dei rifiuti, tramite questi nuovi modelli intelligenti sarà possibile identificare chi butta cosa e misurare l'effettivo utilizzo del servizio. L'obiettivo è quindi abituare le persone a differenziare il più possibile, riducendo in modo drastico la quantità di rifiuti non differenziati. Il tra-guardo finale è quello quindi della "tariffa puntuale", cioè pagare in base a quello che si "produce" come rifiuto non riciclabile. In più si può puntare a una riduzione della Tari. Secondo le normative europee, infatti, raggiunta la quota del 65 per cento di raccolta differenziata è possibile attivare sgravi sulla Tari, co-me hanno fato diversi comuni in tutta Italia. C'è poi un risparmio "ambientale" di indubbio valore, perché l'aumento della differenziata permette un riciclo e un riuso diverso e più sostenibile dei rifiuti, causando dunque meno problemi al-lo smaltimento e, in generale, all'ambiente.