Il quotidiano QN, all’interno dell’inserto speciale “Agenda ONU 2030”, ha intervistato il presidente di Sei Toscana Alessandro Fabbrini sui progetti che vedono la società impegnata nelle attività legate alla sostenibilità. Di seguito l’articolo pubblicato da QN realizzato dalla giornalista Paola Tommassoni.
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Il nodo dei rifiuti «L’obiettivo è chiaro: il 70% di differenziata da centrare entro il 2026»
Alessandro Fabbrini, presidente Sei Toscana illustra il piano industriale da 150 milioni di investimenti: «Puntare sulla qualità dei materiali raccolti per assicurare il massimo riciclo e un abbattimento di emissioni inquinanti»
SIENA Sei Toscana, gestore unico del servizio integrato dei rifiuti dei 104 comuni dell’Ato Toscana Sud, ha definito i suoi obiettivi di sostenibilità legati al nuovo piano industriale. Un piano che prevede investimenti per 150 milioni di euro e che ha un obiettivo concreto e ambizioso: raggiungere l’equilibrio economico finanziario della società ottimizzando la macchina organizzativa e garantendo ai cittadini e al sistema territoriale e istituzionale servizi sempre più efficienti ed economicamente sostenibili. A parlarne è Alessandro Fabbrini, confermato alla presidenza della società che fa parte del Gruppo lren. «Seguendo le linee guida del piano, stiamo proseguendo il lavoro in modo progressivo nell’intero ambito e contiamo di superare il 70% di differenziata nel 2026. È necessario però concentrarsi non solo e non tanto sulla quantità, ma sulla qualità dei materiali raccolti. Solo una raccolta differenziata di qualità apre la strada al riciclo, ed è proprio al massimo riciclo possibile dei materiali che dobbiamo mirare. In questo modo la differenziata potrà contribuire davvero ad avere un risparmio di materie prime e di energia, riducendo le emissioni inquinanti, tutelando l’ambiente e alimentando le filiere dell’economia circolare e della sostenibilità». Ma quali sono i vostri obiettivi di sviluppo sostenibile? «Li riassumerei in cinque punti, strettamente legati l’uno con l’altro. Semplificazione e omogeneizzazione dei servizi sul territorio; aumento della quantità e qualità delle raccolte differenziate; valorizzazione del processo integrato di gestione dei rifiuti; contenimento delle tariffe a fronte di un efficientamento dei servizi; rinnovo del parco mezzi e abbattimento delle emissioni". Come sta andando? «Il lavoro da fare è ancora tanto, ma abbiamo già raggiunto risultati significativi. Mi riferisco, ad esempio, alla crescita della differenziata. Il bacino in cui svolgiamo i servizi è il territorio che migliora di più in regione. Le riorganizzazioni che stiamo portando avanti contribuiranno sicuramente a migliorare ancora, riducendo il gap storico con gli altri due Ato regionali». Dopo la raccolta però i rifiuti devono essere trattati. «Assolutamente, e proprio per questo abbiamo sottoscritto un accordo con Ato e le società gestori di impianti, Sienambiente e Aisa Impianti, e Zero Spreco che definisce il nuovo assetto del sistema impiantistico necessario per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Grazie all’intesa, il nostro territorio potrà beneficiare di nuovi impianti all’avanguardia che permetteranno di riciclare e recuperare la quasi totalità dei rifiuti prodotti, ricorrendo al conferimento in discarica solo per una minima parte residuale, seguendo quindi in toto le linee guida indicate dalla Comunità europea e adottate dalla Regione Toscana». Oltre alla sostenibilità ambientale c’è quella economica. «Grazie all’avvio di sistemi di raccolta che permettono la tracciabilità dei conferimenti, potremo introdurre in futuro un sistema di tributo puntuale, più equo, legato anche all’effettiva produzione dei rifiuti e al reale impegno dei cittadini nella differenziazione dei materiali. Inoltre, potremo usufruire di alcuni finanziamenti», Si riferisce al Pnrr? «L’Ato Toscana Sud si è aggiudicato, grazie al nostro supporto tecnico, oltre 21 milioni di euro per la realizzazione di 30 progetti volti a migliorare la qualità dei servizi ambientali e delle infrastrutture del territorio. Un contributo che consentirà anche di mitigare i costi per gli utenti». Chiudiamo con il coinvolgimento delle comunità. «Educare e formare i cittadini ai temi della sostenibilità è fondamentale. Accrescere la consapevolezza e la coscienza ambientale rappresenta un elemento imprescindibile nel percorso verso il raggiungimento dei nostri obbiettivi».