2 miliardi di euro dalle 15 proposte di Legambiente per una finanziaria green

“Creare lavoro e investimenti in innovazione e riqualificazione ambientale, senza nuove tasse e a parità di gettito per il bilancio dello Stato”. E’ questo che Legambiente si propone e la sfida al Governo viene lanciata attraverso 15 proposte specifiche, che riguardano rifiuti, suolo, acqua e molti altri ambiti e che “se approvate – sostiene Legambiente – permetterebbero di avviare investimenti in settori fondamentali dell’economia italiana e di cancellare rendite e privilegi contro l’ambiente non più ammissibili”. Secondo l’associazione, infatti, “togliendo i privilegi a chi vive di rendita sul consumo di suolo, sull'inquinamento prodotto dalla cattiva gestione dei rifiuti e sull'uso di beni comuni come le fonti di acqua minerale e le spiagge, si potrebbero ricavare quasi 2 miliardi di euro l'anno.” Come? “Cancellando le asimmetrie con l'Europa, cioè adeguando le tariffe per l'uso dei beni comuni – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini – come per le cave, gli stabilimenti balneari, lo smaltimento dei rifiuti, le royalties per le estrazioni di petrolio e gas: noi proponiamo canoni uguali a quelli di altri Paesi europei”. Tra le proposte di Legambiente anche una che riguarda direttamente i rifiuti, con la quale intende “penalizzare lo smaltimento in discarica per spingere il riciclo, come negli altri Paesi europei, aumentando il costo del conferimento in discarica”, ovvero aumentando la cosiddetta ecotassa e quindi adeguandola ai livelli dell’europa. Per Legambiente vi è un dato importante da sottolineare, e cioè il fatto che “questi interventi non creano nuovo debito pubblico e non determinano un aumento della tassazione generale. Al contrario, permetterebbero di premiare gli investimenti in innovazione e di reperire le risorse per ridurre il costo del lavoro.”

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