Il riciclo pilastro dell’economia circolare

Il riciclo pilastro dell’economia circolare

L’industria del riciclo si conferma pilastro importante dell’economia circolare italiana, delineandosi come un settore in crescita e con margini notevoli di miglioramento. Sono questi, in sintesi le evidenze che sono emerse dalla ricerca “L’Italia del Riciclo 2016”, realizzata come ogni anno da Fise UNIRE e Fondazione per lo sviluppo sostenibile e presentata mercoledì 14 dicembre a Roma.I dati mostrano come anche per il 2016 vi sia stato un sostanziale e sostanzioso miglioramento del settore, con oltre 15 mln di tonnellate di rifiuti di carta, vetro, plastica, legno e organico trasformati in 10,6 mln di tonnellate di materie prime seconde.Il riciclo degli imballaggi rappresenta ancora una volta uno degli aspetti più positivi, registrando una sensibile crescita complessiva (+5%) che conferma la capacità del settore di intercettare e avviare a recupero quantitativi crescenti di rifiuti: 8,2 milioni di tonnellate, contro le 7,8 del 2014 e le 7,6 del 2013. Si confermano poi come delle vere e proprie eccellenze per tasso di riciclo la filiera della carta (80%), dell’acciaio (73,4%), del vetro (71%) e dell’alluminio (70%). La crescita maggiore e più significativa si registra invece nelle percentuali di avvio a recupero di plastica (+10%) e legno (+5%). L’incremento registrato appare quindi evidente in tutte le filiere degli imballaggi, che evidenziano indici in crescita, ad eccezione dell’alluminio che vede diminuire le tonnellate avviate a riciclo (-1%) e la percentuale di riciclo sull’immesso a consumo (-4%). Positivi sono anche i dati delle altre filiere diverse dagli imballaggi: il riciclo di pneumatici fuori uso e della frazione organica, entrambe in crescita del 5% rispetto al 2014, mentre la raccolta delle apparecchiature elettriche ed elettroniche supera l’obiettivo dei 4 kg/abitante l’anno, intercettando il 41% dell’immesso al consumo (per i prossimi anni gli obiettivi saranno anco più ambiziosi).Insomma un settore in salute, quello evidenziato dal rapporto, ma con ancora margini di miglioramento. “Una vera circolarità delle risorse non è stata ancora pienamente realizzata – ha dichiarato Andea Fluttero, Presidente di UNIRE - e potrà esserlo solo a patto che si affrontino e si risolvano alcuni nodi da tempo irrisolti. Tra questi, le regole, che devono essere certe, chiare e stabili nel tempo, una migliore definizione del sistema consortile, che deve diventare sempre più sussidiario al mercato, il tema delle esportazioni e la necessità di sviluppare ricerca ed innovazione tecnologica. Tutti elementi indispensabili per dare ulteriore slancio al settore.”“Occorre produrre sempre meno scarti e meno rifiuti e riciclare il massimo possibile - ha affermato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. - Le imprese italiane hanno ormai raggiunto il livello di eccellenza in Europa con il riciclo del 72% dei rifiuti speciali, lo stesso livello di eccellenza deve essere raggiunto anche nel riciclo dei rifiuti urbani (al 43%), sulla scia positiva di quello degli imballaggi oggi al 67% dell’immesso al consumo”.

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