Servizi pubblici dal "cuore" toscano

Il Governo Renzi sta lavorando ad una serie di nuovi provvedimenti che potrebbero permettere alle aziende toscane dei Servizi pubblici locali (Spl) di fare quel salto di qualità che in alcune regioni è stato fatto oltre dieci anni fa.

Nel settore dei rifiuti esiste già un gestore di ambito nel Sud della regione in forma di società mista aggiudicataria di una gara. Nei prossimi mesi verrà aggiudicata la gara dell'Ato Centro e anche quella per il partner privato dell'Ato Costa. Quello che ne emergerà sarà un quadro di tre gestori, frutto dell'aggregazione delle società pubbliche preesistenti (una ventina), o interamente pubbliche o miste. Per questi soggetti le annunciate norme del Governo potrebbero essere molto interessanti per un percorso di integrazione fra di loro e/o di quotazione in Borsa.

Nel settore del gas ci saranno 11 gare e la Toscana ha già ridotto la propria presenza di aziende pubbliche o miste a tre soggetti. Le gare, anche se oggetto dell'ennesimo, probabile rinvio, saranno un banco di prova importante per i soggetti toscani, anche se il "costo" – il valore del riscatto delle reti – di tali gare è tale da scoraggiare probabilmente un eccesso di offerte in così poco tempo. Il testo della Legge di Stabilità pubblicato non contiene gli attesi incentivi alle aggregazioni e alla quotazione, probabilmente rinviati ad altro futuro provvedimento, e si limita a confermare l'obbligo di affidamento dei servizi a livello di Ato, e svincola dal Patto di Stabilità gli investimenti realizzati con i proventi della vendita di quote di società pubbliche dismesse.

La Toscana è già su questa strada e il processo di integrazione è avviato a prescindere dall'approvazione di incentivi. Nel settore del trasporto pubblico locale avremo a breve il nuovo gestore regionale, mentre nell'idrico il percorso è già avanzato, con soggetti di ambito che stanno valutando un percorso di aggregazione anche insieme al principale socio privato, una società pubblica già quotata, Acea spa. Un quadro positivo e dinamico, quindi, in cui i soggetti toscani hanno già definito una loro strategia di aggregazione. Un futuro provvedimento del Governo sarebbe utilissimo per spingere i processi di integrazione e definire percorsi di quotazione in Borsa (peraltro già avviati per esempio da Estra). Potrebbero rafforzarsi i gruppi industriali toscani senza correre il rischio di un'invasione di gruppi non toscani.

Molti grandi gruppi italiani sono in difficoltà finanziarie e hanno dato evidenti segnali di disinteresse alle gare già bandite per i servizi in Toscana e di rinuncia ad accordi operativi, specie nel settore dei rifiuti. Indebitamento, tensioni con i Comuni soci, processi di integrazione in corso fra di loro (Iren/A2A) stanno riducendo la possibilità di questi gruppi di partecipare a gare onerose e complesse. La Toscana, quindi, può farcela da sola o con gli attuali partner, senza guardare necessariamente ad una sua dimensione "adulta" solo collegata ad un rapporto con i grandi gruppi italiani o stranieri. Possiamo costruire un percorso di aggregazione e quotazione basato sulle aziende toscane e sulla loro compagine societaria attuale e al termine delle gare per i servizi valutare un ulteriore percorso di aggregazione e quotazione, che abbia il cuore in Toscana e lo mantenga valorizzando le imprese locali e i loro soci.

Naturalmente in questo percorso "toscano" alla aggregazione e alla quotazione dobbiamo essere "aperti" a rapporti "normali" (non di colonizzazione) con i vari operatori italiani, per arrivare anche a dimensioni di carattere sovraregionale. Siamo in una fase nuova, i prossimi probabili provvedimenti del Governo potrebbero arrivare in un contesto interessante e carico di potenzialità. I servizi pubblici locali a rilevanza industriale in Toscana sono ad un punto cruciale.

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