Il 14 agosto presso la Casa Ecologica di Festambiente, Sei Toscana ha presentato le linee guide del proprio piano industriale, che prevedono come obiettivo di raggiungere il 50% di riciclo entro il 2020. All’incontro, coordinato da Lucia Venturi, direttore di Rifiuti Oggi, hanno preso parte Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente, il presidente di Sei Toscana, Simone Viti, ed il dirigente dell’Area Tecnica di Sei Toscana, Enrico Lastrico. Ed è stato proprio Lastrico ad illustrare ai presenti quali sono le attività previste per raggiungere questo obiettivo. «Siamo partiti da una situazione molto eterogenea come dato di raccolta differenziata nelle tre province in cui operiamo e l’obiettivo è quello di ottenere il 70% di raccolta differenziata ed il 50% di riciclo, come previsto dalla legge, nei prossimi cinque anni. Per questo prevediamo di attivare la raccolta dell’organico in tutte le aree che attualmente ne sono scoperte, di attivare la raccolta porta a porta per più del 70% delle utenze e, per la raccolta stradale, di introdurre il sistema dei contenitori monovetro abbinati a quelli del multi materiale leggero». Tra le azioni previste nel piano industriale vi è anche – come ha spiegato il presidente Simone Viti – «la volontà di ottenere una maggiore valorizzazione dei flussi di materiale provenienti dalle raccolte differenziate, rivolgendoci al mercato così da riuscire a ricavare maggiori introiti da poter scomputare dai costi del servizio». Per ottenere risultati importanti nella corretta gestione dei rifiuti ed andare sempre più nella direzione di un “Italia Rifiuti Free”, come quella ipotizzata da Legambiente e che è già realtà in circa 1500 comuni, «è necessario rottamare lo smaltimento in discarica» ha detto Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente. «Il basso costo di smaltimento in discarica è il principale responsabile di risultati modesti nella corretta gestione dei rifiuti. E’ necessario invece attivare un circuito integrato che parta dalla raccolta differenziata da cui ottenere materiali idonei da avviare a riciclo e recupero, così da impostare una vera e propria economia circolare». «Per rendere possibile questa filiera – ha continuato Ciafani- è però necessario alzare i costi dello smaltimento in discarica e realizzare gli impianti a servizio del riciclo e del recupero che invece sono ancora troppo modesti nel nostro paese». Una posizione condivisa dal presidente di Sei Toscana, Simone Viti, che ha sottolineato il fatto che nel piano industriale «è prevista anche l’ottimizzazione dell’utilizzo degli impianti presenti nel bacino di riferimento e la previsione di attivarne di nuovi per rendere concreto l’obiettivo di portare a riciclo almeno il 50% dei materiali raccolti». Una condizione sottolineata da tutti i relatori è l’importanza di ottenere dalle raccolte differenziate materiali di buona qualità, da cui la necessità da parte dei produttori di imballaggi di immettere sul mercato materiali facilmente riciclabili e l’importanza di una costante informazione al cittadino sul corretto conferimento. Anche per questo motivo, nel piano industriale di Sei Toscana un capitolo importante riguardala comunicazione: oltre alle campagne mirate, come quelle già in atto (SeixNoi, l’utilizzo del T-Riciclo) sarà presto presentata una campagna di educazione ambientale nelle scuole ed attivato un sistema di raccolta tramite un camper attrezzato (Sei in tour) per raggiungere anche le aree più isolate dove portare informazioni sul servizio e per garantire la raccolta di particolari tipologie di rifiuti, altrimenti conferibili solo nei centri di raccolta.