L’azienda di igiene ambientale ASIU spa, di cui sono proprietari sei comuni della Val di Cornia, Piombino, Campiglia Marittima, Castagneto Carducci, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto, ha cambiato i vertici societari. L’annuncio è stato dato in una conferenza stampa lo scorso 16 luglio a Piombino, in cui è stato presentato il nuovo consiglio di amministrazione con Valerio Caramassi presidente (con deleghe a strategie, rapporti con la proprietà, relazioni esterne e comunicazione) Carlo Olmo vicepresidente, (con deleghe al passaggio dei servizi di igiene urbana in Sei Toscana, personale, servizi interni ed esterni, rapporti con le organizzazioni sindacali) e Barbara Del Seppia (con deleghe a bilancio, autorizzazioni, normativa, affari legali). L’ASIU controlla anche, in qualità di socio di maggioranza, la società TAP (Tecnologie Ambientali Pulite), che ha realizzato l’impianto di trattamento dei rifiuti siderurgici a Piombino, di cui diventa presidente lo stesso Caramassi, affiancato nel CdA da Giuseppe Bonacina in rappresentanza della Lucchini, e Ilaria Landi. Le nuove strategie aziendali sono state descritte dal Sindaco di Campiglia, Rossana Soffritti, che ha parlato di due sostanziali appuntamenti per ASIU: il passaggio in tempi brevi e alle migliori condizioni possibili dei servizi di igiene urbana e raccolta rifiuti in Sei Toscana, gestore unico di ATO sud nel quale i comuni della Val di Cornia hanno scelto di entrare a far parte, ed il conferimento degli asset impiantistici detenuti da Asiu in Tap, anche attraverso l’aumento di capitale di quest’ultima. Una volta che i due passaggi saranno compiuti il ruolo di ASIU si potrà definire concluso. Un futuro di grande interesse per l’economia del territorio piombinese è invece quello che aspetta la TAP nel campo del riciclo degli scarti industriali provenienti dall’ex acciaieria Lucchini e non solo. «La TAP- ha spiegato Valerio Caramassi - oltre all’impianto in questione, ha nel suo statuto l’ottimizzazione dei flussi di materia dai cicli industriali secondo il principio dell’economia e della produzione circolari, ovvero il riciclo e lo smaltimento in sicurezza della materia non riciclabile. Questa missione di Tap è oggettivamente esaltata dalla nuova fase determinatasi con il recente accordo di Programma stipulato dalle istituzioni nazionali e locali che ha coinvolto fra gli altri l’Autorità portuale, la Lucchini, la Cevital con Aferpi. Su questo vogliamo puntare per l’avvio di una filiera industriale e occupazione del risanamento del pregresso e per favorire il coinvolgimento delle imprese locali, oggi utilizzatrici di materiale vergine, per una parziale e graduale riconversione nel nuovo business ambientale».