Oltre 100mila i visitatori in quattro giorni, con un +1,68% rispetto allo scorso anno, 1200 espositori e oltre 200 seminari cui hanno partecipato oltre 1000 relatori dimostrano il successo di questa edizione di Ecomondo da cui deriva un messaggio chiaro: l’Italia deve puntare sulla green economy per alimentare la sua ripresa. Anche il Ministro Gian Luca Galletti, inaugurando la 20esima edizione della fiera, che si è aperta con gli Stati Generali della Green Economy, ha sottolineato come sia vincente l´accostamento economia e ambiente per un concreto sviluppo, mentre il programma scientifico ha trasmesso pienamente, oltre al profilo di internazionalità, la prospettiva di una economia circolare possibile già oggi, ma che caratterizzerà sempre di più tutti i settori industriali. Importante anche il successo mediatico, a dimostrazione che questi temi hanno ormai diritto di cittadinanza sulla stampa e sui social network: oltre 500 i giornalisti accreditati e ampio risalto su tutta la stampa quotidiana e periodica, nazionale e locale, dai network televisivi e radiofonici, con una enorme attenzione sul web e sui social con più di cinque milioni di twit ed un aumento del 164% di “mi piace” sulla pagina FB della manifestazione. Tra le aziende presenti ad Ecomondo ha fatto il suo debutto Utilitalia, la federazione nata a giugno dalla fusione delle associazioni del settore dei Servizi Pubblici locali e che raggruppa 600 imprese di servizio nei settori ambientale, energetico e idrico, a pieno titolo rappresentanti della Green Economy che rappresenta ormai- come indica il primo rapporto presentato nel corso degli Stati generali- il 42% del totale delle imprese italiane. All’interno dello stand di Utilitalia, Sei Toscana ha organizzato mercoledì 4 novembre un incontro molto partecipato in cui è stato affrontato il tema delle aggregazioni nei servizi pubblici locali quale occasione per perseguire obiettivi di efficienza nel servizio di gestioni rifiuti. Un tema di particolare attualità anche in vista dei prossimi decreti che discendono dalla Legge Madia sul riordino della Pubblica Amministrazione, in cui tra gli obiettivi vi è la concentrazione delle gestioni sul territorio per superare l’eccessiva frammentazione, prevedendo anche un sistema di incentivi e disincentivi per poter raggiungere l’obiettivo. L’aggregazione dei soggetti che gestiscono i servizi di pubblica utilità, oltre a portare efficienza – come è emerso anche dal dibattito- può rappresentare per i territori in cui operano anche un importante volano di crescita, attivando una filiera industriale integrata ed attraverso gli investimenti nelle infrastrutture e l’efficeintamento del servizio stesso, può avere un effetto moltiplicatore in termini economici la cui funzione anticiclica è in questo momento particolarmente importante. Un’adeguata politica del settore dei servizi pubblici locali di igiene urbana in linea con la strategia europea dovrebbe considerare i rifiuti sia come una fonte di inquinamento da contenere, sia come una potenziale risorsa economica da valorizzare. Ciò rende indispensabile passare dal tradizionale sistema di igiene urbana articolato nelle sole fasi della raccolta e dello smaltimento ad un sistema più complesso fondato su un servizio integrato in ambito territoriale vasto, composto da più fasi e più operatori e che comporta il confronto con il mercato. Da questo punto di vista Sei Toscana, rappresenta un esperienza interessante e non solo sul panorama toscano, come ha evidenziato il vicepresidente di Utilitalia Filippo Brandolini, e l’interesse dimostrato dai tanti contatti che gli operatori dell’azienda hanno avuto nel corso della manifestazione ne è un ulteriore esempio. Molte sono state infatti le richieste di informazioni nei due punti di presenza di Sei Toscana all’interno di Ecomondo, sia nello stand assieme ad Ecovision, una azienda partecipata che opera nel campo della progettazione, realizzazione e consulenza software nei sistemi gestionali, sia nello stand di Unirecuperi.