Approvato il Piano Regionale Rifiuti e Bonifiche

A quasi un anno dall’adozione in Consiglio Regionale (era il 19 dicembre 2013) è stato approvato a maggioranza dallo stesso Consiglio, il 18 novembre, il “Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (PRB)”. Contrari i consiglieri di Fratelli d’Italia, Rifondazione Comunista e Gruppo Misto, astenuti Forza Italia e Nuovo Centrodestra. Il PRB era stato approvato in Commissione Ambiente il 12 novembre, con esito analogo a quello dell’Aula, dove nel corso della discussione sono stati accolti all’unanimità due emendamenti di Forza Italia: uno sul monitoraggio dell’efficacia delle politiche regionali di prevenzione, che dovrà tenere conto dell’immissione al consumo di imballaggi; il secondo che introduce per l’Autorità di ambito un indirizzo per la determinazione di una tariffa commisurata al servizio realmente reso. Un terzo emendamento, presentato dal Pd, e accolto sempre all’unanimità, prevede di utilizzare per i monitoraggi dell’applicazione del PRB, oltre ad Arpat e all’Agenzia regionale di recupero risorse, anche gli osservatori provinciali dei rifiuti. Il PRB, è lo strumento di programmazione unitaria attraverso il quale la Regione definisce in maniera integrata le politiche in materia di prevenzione, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di gestione dei siti inquinati da bonificare. Il Piano regionale, infatti, per la prima volta tiene assieme Rifiuti urbani (il 22% del totale) e Rifiuti speciali ( il 78% del totale), oltre alle bonifiche dei siti contaminati. Principi ispiratori sono il riciclo, con un adeguato sviluppo della filiera ad esso connessa, e la marginalizzazione dello smaltimento in discarica, ponendo come obiettivo temporale il 2020. Lo schema dei flussi cui si riferisce il PRB prevede che fatto 100 il rifiuto prodotto, il 70% deve essere raccolto in maniera differenziata così da avviarne il 60% al riciclo ed ottenere un massimo del 10% di scarti. Del restante 30%, il 20% deve andare a recupero energetico e solo il rimanente 10% in discarica. La relazione dello stato attuale del sistema di gestione dei rifiuti in Toscana che accompagna il PRB, indica che invece il 42% dei rifiuti prodotti sono destinati alla discarica e il 13% a recupero energetico. La riorganizzazione di flussi dei rifiuti prodotti ed il rispetto degli obblighi comunitari sul limite al conferimento in discarica dei rifiuti urbani biodegradabili (81 Kg/anno/abitante entro il 2018) e del potere calorifico (superiore a 13.000 kJ/kg a partire dal 1°gennaio 2014), porta anche ad una rivisitazione del numero e della tipologia di impianti necessari a sostenere il ciclo integrato: in particolare sugli impianti di compostaggio delle frazione organica differenziata e di trattamento termico per il recupero energetico da rifiuti con maggiore potere calorifico. A tale riguardo, negli indirizzi strategici del PRB si promuove l’adeguamento e l’ammodernamento dell’assetto impiantistico, anche attraverso la riconversione degli impianti esistenti, così da garantire una maggiore valorizzazione dei rifiuti differenziati e non ed il ridimensionamento delle disponibilità impiantistiche necessarie per la gestione dei flussi dei rifiuti previsti, qualora risultino capacità di trattamento in eccesso. Il PRB individua anche linee d’intervento per prevenire la quantità di rifiuti prodotti e per sviluppare la filiera del riciclo. Contestualmente all’approvazione del Piano saranno adottate misure (anche di tipo normativo) volte a rafforzare il ruolo della Regione con semplificazione delle procedure di pianificazione settoriale, coordinamento delle procedure autorizzative degli impianti e degli interventi strategici, ricorso anche a poteri sostitutivi e revisione degli strumenti normativi.

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