“Rivolgiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro a tutta la nuova giunta guidata dal Presidente Enrico Rossi” è quanto esprimono i vertici di SEI Toscana nei confronti del Presidente Rossi e della nuova giunta appena insediata. Sarà Federica Fratoni a raccogliere il testimone di Anna Rita Bramerini come assessore all'ambiente, assumendo anche le deleghe relativamente alle competenze precedentemente in capo alle Province, in particolare i rifiuti, oltre ad altre materie come le terme e la protezione civile. L’Assessore Federica Fratoni si occuperà, infatti, di politiche ambientali, rifiuti, energia, prevenzione degli inquinamenti, autorizzazioni ambientali, parchi, terme, assetto idrogeologico e protezione civile: un assessorato pesante come lo sono tutti quelli diretti dai colleghi in giunta, con deleghe che si uniscono per formare quelli che lo stesso presidente Rossi ha più volte definito “maxiassessorati”. Del resto con la riduzione agli attuali 8 assessorati, la ripartizione delle competenze tra i membri della nuova Giunta regionale toscana non poteva che portare ad un accorpamento delle deleghe. Sarà dunque un lavoro impegnativo quello che attende l’assessore Fratoni e lo staff regionale dell’assessorato all’ambiente. In particolare per quanto riguarda il tema rifiuti, la recente legge regionale 61 del 28 ottobre 2014, ed in vigore da novembre ha modificato la legge regionale 25/1998 “Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati” introducendo alcune importanti novità. In primo luogo elimina il piano interprovinciale in materia di rifiuti che la precedente legge regionale prevedeva nell’ambito della programmazione articolata su tre livelli, regionale, interprovinciale e di ambito; rimangono quindi due livelli di programmazione, da cui scaturiscono il piano regionale ed il piano di ambito. Il piano regionale di gestione dei rifiuti, per quanto riguarda la gestione integrata dei rifiuti urbani, individua i fabbisogni, la tipologia e il complesso degli impianti di smaltimento e recupero, nonché gli obiettivi, gli indirizzi e i criteri per la gestione integrata dei rifiuti urbani, a cui i piani di ambito dovranno dare attuazione. La nuova legge, inoltre, ripartisce nuovamente le competenze in materia di rifiuti tra Regione e Provincia anche alla luce della legge di riordino delle province. In particolare, tra le funzioni ri-allocate alla regione vi sono le procedure per il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione ed esercizio degli impianti di gestione dei rifiuti e lo svolgimento delle operazioni di smaltimento e recupero dei rifiuti, anche pericolosi; l’autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti, il rinnovo delle autorizzazioni alle imprese in possesso di certificazione ambientale, l’autorizzazione di impianti di ricerca e sperimentazione e le autorizzazioni integrate ambientali (AIA). Rimangono invece alle Province le funzioni amministrative concernenti la programmazione ed organizzazione del recupero e smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, in particolare il controllo periodico su tutte le attività di gestione, intermediazione e commercio rifiuti, nonché il controllo sulle attività di raccolta, trasporto, stoccaggio e condizionamento fanghi; la verifica e controllo dei requisiti previsti per l’applicazione delle procedure semplificate e l’individuazione delle zone idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, tenendo conto del piano territoriale di coordinamento provinciale e delle previsioni contenute nel piano regionale di gestione rifiuti.