E’ stato presentato oggi a Siena, nella sede di Sei Toscana, lo studio “Analisi di benchmark dei costi della gestione dei rifiuti urbani di Sei Toscana e Ato Sud” realizzato da Confservizi Cispel Toscana sui costi del servizio svolto dal gestore unico dei rifiuti della Toscana meridionale. Il dato più significativo che emerge dall’analisi è che i costi del servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti sono più bassi rispetto alla media registrata nei comuni del Centro Italia e della Toscana. Lo studio si è basato sul confronto degli indicatori di costo per servizio (a tonnellata e ad abitante) di Sei Toscana, negli anni 2015 e 2016, con i dati pubblicati annualmente da ISPRA nel Rapporto Rifiuti e quelli pubblicati dai diversi studi di Utilitalia BAIN & Company sui costi delle raccolte e delle raccolte differenziate in Italia. Nel corso degli anni 2015 e 2016, Sei Toscana ha gestito complessivamente 967.900 tonnellate di rifiuti, con un incremento della quantità dei rifiuti differenziati passata da 167.263 tn del 2015 alle 173.769 tn del 2016. Gli abitanti serviti annualmente sono circa 900.000. Il costo a tonnellata dell’intero servizio di gestione dei rifiuti urbani nell’Ato Toscana Sud appare più basso dei benchmark considerati (superiore soltanto alla media del Nord Italia) in entrambi gli anni considerati. Nello specifico, nel 2016 il costo medio del servizio è pari a 330,57 € a tonnellata, rispetto ai 372,70 €/t rilevati per il Centro Italia, e ai 345,60 €/t della Toscana. Il dato assume un valore ancora più significativo prendendo a riferimento il campione ponderato, elaborato da Cispel, che stima i costi in altri comuni italiani paragonabili per numero di abitanti e densità abitativa ai 105 dell’Ato Toscana Sud. Rispetto ai comuni equiparabili infatti, il costo di servizio di Sei Toscana risulta essere più basso, in media, di circa 30 €/t. Il costo a tonnellata del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti indifferenziati e differenziati (rispettivamente 75,44 €/t e 141,74 €/t) risulta più basso rispetto alle medie del benchmark considerato (Comuni ponderata, rispettivamente, 85,26 €/t e 164,59 €/t – Centro Italia, rispettivamente, 82,90 €/t e 180,80 €/t) e superiore soltanto alla media toscana (rispettivamente 59,70 €/t e 121,10 €/t). Scostamento questo dovuto dalla differenza di densità abitativa dell’Ato Toscana Sud rispetto al restante territorio regionale che si ripercuote significativamente soprattutto sui costi unitari dei servizi stradali. L’Ato Toscana Sud infatti si caratterizza per una densità abitativa molto bassa (71 ab/kmq, con picchi pari addirittura a 49 ab/kmq) rispetto sia alla media toscana (163 ab/kmq), che alla media nazionale e delle macro aree del Paese. Questo significa che occorre più tempo e bisogna percorrere più km per servire un identico numero di abitanti rispetto alla Toscana del nord o più in generale al nord Italia. “Questo studio è uno strumento importante e significativo soprattutto se messo in relazione alla recente individuazione dei fabbisogni standard nella determinazione dei costi di riferimento relativi al servizio di smaltimento e raccolta dei rifiuti introdotti con la nuova legge di bilancio – spiega Alfredo Rosini, direttore generale di Sei Toscana –. La metodologia, non ancora obbligatoria per l’anno 2018, evidenzia che i costi sostenuti per il servizio di Sei Toscana appaiono molto minori rispetto a quelli ipoteticamente individuati: il dato di riferimento per il 2015 vede infatti un corrispettivo di ambito di oltre 20 milioni inferiore a quello standard. Da qui il gestore, assieme ai Comuni e all’Autorità di ambito, deve ripartire per individuare insieme gli investimenti necessari per contenere i costi, migliorare la qualità e innovare i servizi per restituire al territorio un servizio rispondente alle esigenze di cittadini e attività economiche”.