Arera a lavoro sulle nuove regole del settore dell’igiene ambientale

Arera a lavoro sulle nuove regole del settore dell’igiene ambientale

Parte la riforma della Tari, la tariffa rifiuti con cui imprese e cittadini pagano l’igiene urbana. È stato annunciato pochi giorni fa da Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) l’avvio delle consultazioni sugli orientamenti nel settore rifiuti, relativi al primo metodo tariffario e agli obblighi di trasparenza. Un passo importante per l’Authority, con l’obiettivo di coinvolgere tutti i soggetti interessati dal ciclo dei rifiuti, nel processo che porterà a definire i criteri per la determinazione delle tariffe del settore, favorendo la trasparenza nei confronti degli utenti e dell'Autorità. Osservazioni e proposte andranno inviate entro il 16 settembre. La consultazione si concentrerà su una serie di aspetti ad alto tasso tecnico, ma l’obiettivo è semplice: provare a replicare l’impresa realizzata per il servizio idrico, dove nonostante le polemiche infinite sull’acqua pubblica ora un sistema tariffario c’è e funziona. Ad essere regolati saranno i quattro filoni chiave dell’igiene urbana: spazzamento e lavaggio strade, raccolta e trasporto, riscossione e rapporto con gli utenti, trattamento recupero e smaltimento. Quattro saranno anche gli schemi tariffari fra i quali enti locali e autorità d’ambito potranno scegliere. E una robusta dose di trasparenza imporrà ai gestori di comunicare tutte le variazioni importanti nel servizio e di indicare in bolletta, oltre ai criteri di calcolo della tariffa e alle modalità di pagamento, le porte a cui bussare per i reclami, le informazioni sulle modalità di erogazione del servizio e gli obiettivi ambientali raggiunti o mancati. Il Presidente di Arera, Stefano Besseghini, ha spiegato che “questa fase di consultazione sul primo metodo tariffario dedicato ai rifiuti apre il confronto con tutti gli stakeholder all’insegna della trasparenza sui costi complessivi e della regolazione dei corrispettivi. Come abbiamo dichiarato nel Quadro Strategico 2019-2021, l'obiettivo per i rifiuti è una costruzione regolatoria asimmetrica, che tenga conto delle notevoli differenze esistenti sul territorio”.

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