Economia circolare e riciclo di imballaggi a 20 anni dal Decreto Ronchi

A 20 anni dal Decreto Ronchi e alla vigilia di una nuova direttiva che contribuisca alla definizione di una nuova strategia sull’economia circolare, si è svolto martedì scorso all’Università Bocconi di Milano il convegno “La transizione ad una circular economy e il futuro del riciclo degli imballaggi in Italia”. La conferenza, organizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Conai, Iefe-Bocconi ed Enea ha voluto da una parte tracciare una sorta di bilancio della strada che in Italia si è percorsa in questo settore, con una riflessione sui risultati raggiunti nel settore degli imballaggi, ma anche guardare al futuro definendo nuove strategie per una reale e concreta economia circolare. “C’eravamo quasi abituati ad un trend stabile di produzione rifiuti – ha detto nel suo intervento Edo Ronchi, presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile – ma la ripresa economica, gli acquisti on-line, i nuclei familiari sempre più piccoli, hanno generato un aumento di imballaggi del 2% negli ultimi 5 anni (+2,2% tra il 2015 e il 2016), rendendo di fatto più impegnativo il raggiungimento degli obiettivi di riciclo definiti nella nuova direttiva europea: 75% al 2030”. L’Italia, sembrerebbe essere pronta a tali sfide. “I target in discussione in sede comunitaria sono alla nostra portata – ha detto il Ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti - perché abbiamo un sistema che funziona, il sistema consortile, che è una esperienza italiana che in Europa è considerata un modello da imitare”. Anche Secondo lo stesso Ronchi ci troviamo “in una posizione favorevole per raggiungere i nuovi target europei di riciclo degli imballaggi. Il sistema Conai-Consorzi di filiera ha già raggiunto e superato l’obiettivo del 65% al 2025, essendo già al 67%. Ma gli obiettivi 2030 sono più impegnativi da centrare in particolare visto il trend di crescita delle quantità immesse al consumo". Secondo Simona Bonafè, relatrice al Parlamento Europeo del pacchetto di nuove direttive sui rifiuti-circular economy, per raggiungere gli obiettivi sono diversi i temi a cui si dovrà porre attenzione: “la prevenzione, come moneto fondamentale della filiera; agevolare il più possibile il riciclo, in particolare in alcune filiere, migliorando qualità e quantità delle raccolte differenziate; infine potenziare lo sbocco delle materie prime seconde e dei materiali riciclati”. Inevitabili, i riferimenti a tariffazione puntuale e sistema unico di calcolo dell’efficienza delle raccolte differenziate e dell’avvio a riciclo, quali strumenti operativi per contribuire al raggiungimento degli obiettivi comunitari. Tematiche circa le quali Sei Toscana sta da tempo stimolando la discussione nella Toscana del Sud.

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